A cura della Redazione
Villa Tiberiade ha acceso la notte. La magia della musica ha illuminato per due sere consecutive uno scenario già di per sé incantevole trasmettendo suggestioni intense ai tantissimi cittadini che hanno partecipato alla kermesse. Una due giorni ricca di fascino che ha stupito per il consistente spessore musicale e per il coinvolgimento collettivo che ha suscitato. Eventi che giungono al termine di una stagione estiva avarissima di appuntamenti in città e che contribuiscono a mitigare, anche se solo parzialmente, la delusione per lassenza di una programmazione seria nel settore delle proposte culturali. «Queste due serate intendono inaugurare la ripresa di attività culturali per creare nuovi momenti di aggregazione», sostiene lassessore alla cultura del comune di Torre Annunziata Giuseppe Raiola alla cui fortissima volontà si deve lorganizzazione del doppio evento. Insediatosi nella carica nel corso dello scorso mese di luglio, il medico torrese ha dato fondo immediatamente a tutta la sua dinamicità che, coniugata con capacità organizzative non comuni, ha consentito di allestire in tempi strettissimi due spettacoli di livello artistico eccellente. Naturalmente, come da prassi oramai fisiologica, Raiola ha attirato su di sé molte critiche, in qualche caso anche aspre, per la location, i costi e la scelta del biglietto dinvito per lingresso. Il successo inconfutabile di entrambi gli appuntamenti ha avuto il potere di sminuire i dissensi, pur contando ancora tanti sostenitori soprattutto tra i politici. Sul palco allestito a Villa Tiberiade, sabato sera, è andata in scena Magia musicale di fine estate con sublimi sovrapposizioni di lirica, operetta, danza e canzoni classiche napoletane. Un programma accattivante e coinvolgente messo su dai direttori artistici Giuseppe DAntuono e Giuseppe Balzano (questultimo impegnato anche come voce narrante della serata). Domenica, invece, la Taranta power di Eugenio Bennato che ha scatenato nel foltissimo pubblico presente (circa 1200 spettatori) un entusiasmo autentico. Un crescendo di emozioni che ha costretto il musicista partenopeo a prolungare il concerto di quasi mezzora.
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