A cura della Redazione
Nella tarda serata di ieri l´icona della Madonna della Neve ha fatto rientro nella Basilica di piazza Pace. Erano terminati i festeggiamenti del ritrovamento della cassa sacra nelle acque antistanti lo scoglio di Rovigliano.
Secondo una antica tradizione torrese, questo lembo di terra (e di mare) è stato scenario di una violenta disputa tra pescatori torresi e stabiesi a riguardo della venerata icona della Madonna della Neve, patrona di Torre Annunziata, a cui sono da secoli attribuite intercessioni celesti, prodigi e documentate grazie a favore della Città vesuviana.
Secondo racconti torresi, nel secolo XIV in un anno posteriore al 1319, alcuni pescatori torresi e stabiesi che pescavano nei pressi dello scoglio di Rovigliano videro una cassa metallica galleggiare sulle onde del mare.
Raccolta la cassa, rinvennero in essa unimmagine di creta cotta, di tipo greco a busto, raffigurante La Madonna dal viso pensieroso nellatto di stringere col braccio sinistro il Bambino Gesù.
Essendo il ritrovamento avvenuto il giorno 5 agosto, festività di S. Maria Nives, leffige assunse tale titolo.
Come ogni anno, quindi, anche quest´anno è stata messa in scena la rappresentazione del ritrovamento con i pescatori torresi che interpretano i loro antenati del tempo. Si tratta di un evento che si rinnova di anno in anno e che, nella volontà dei suoi attori, va oltre la finzione puramente scenica, proponendosi come un vero e proprio momento di preghiera e di devozione verso la Patrona da parte degli uomini di mare. E´ stato un evento fortemente atteso e di straordinaria attrazione con centinaia di fedeli, provenienti non solo da Torre, che hanno assistito alla manifestazione dal litorale di Rovigliano e dalle centinaia di cianciole, paranze, tonnare e imbarcazioni da diporto che da sempre accompagnano la processione a mare.
Una rappresentazione che è la metafora della storia di profonda devozione mariana della città oplontina che ritrova nelle maglie della rete dei marinai la pesca più importante: un quadro raffigurante la Madonna bruna che avrebbe salvato la città fermando più volte, nel corso dei secoli, i saraceni e la minacciosa lava del Vesuvio.
Al termine della rappresentazione c´è stata la rituale processione a mare al seguito della Madonna, ospitata a bordo di una tonnara, che ha proseguito da Rovigliano fino a Capo Oncino, toccando il limite nord di Torre Annunziata, e tracciando con le luci delle barche, nelle lunghe ombre del tramonto, un percorso di fede e di speranza per i giorni futuri.
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