Non le manda di certo a dire, come sua consuetudine, Vincenzo De Luca. Il presidente della Regione Campania, a margine di un incontro con i giornalisti in occasione della presentazione dei nuovi convogli Trenitalia in circolazione sulla tratta ferroviaria regionale, ha parlato del Qatargate e delle vicende interne al Partito Democratico.
"Sono cose che indignano, vergognose - ha esordito -. Al di là di questo, quello che mi colpiscie di più, rispetto al Pd, è la verifica che questo partito è stato nelle mani per 15 anni di un gruppo dirigente di miserabili sul piano politico, costitutito al 99% da presuntuosi e all'1% da totali nullità politiche, salvo qualche rarissima eccezione. Al di là di questa vicenda, che è una vicenda singola su cui indagheranno, indigna che chi ha governato il partito continua a dare le carte, a fare interviste, ad assumere incarichi, pur essendo totalmente al di fuori della società italiana, anime morte".
Sul congresso del Pd dal quale dovrà venir fuori la nuova classe dirigente, a partire dal segretario nazionale, "c'è bisogno di un rinnovamente radicale del gruppo dirigente - ha detto De Luca -. Presupposto è mettere da parte tutti quelli che hanno fatto parte di organismi dirigenti e del Governo nazionale. E' l'unica possibilità di creare una forza progressista che garantisca una dialettica politica seria nel nostro Paese. La vedo un'impresa ardua. Il congresso è fatto sulla base di regole demenziali e autoreferenziali. 28 euro per fare la tessera. Ma dove vivono questi? Questo gruppo dirigente miserabile ha lavorato per anni solo per creare correnti e sottocorrenti, gruppi, sottogruppi, totalmente indifferente al lavoro nei territori, alla militanza, al sacrificio, ai risultati. La grandissima parte di questi dirigenti - ha concluso De Luca - è cooptata, è gente che non avrebbe nemmeno i voti di sua madre", l'affondo durissimo del presidente.