Stop ai lavori di ampliamento del deposito costiero di idrocarburi a Torre Annunziata. La decisione è stata adottata in forma cautelare dal Comune - Ufficio Tecnico - in virtù di approfondimenti burocratici sull'opera in corso nell'area portuale da parte della Isecold, la società che sta realizzando due nuove cisterne di gasolio che tanto hanno fatto e fanno discutere, suscitando le proteste dei movimenti di cittadini contrari.
Circola sui Social la voce secondo cui la sospensione sarebbe stata decretata a seguito dell'apertura di un fascicolo di indagine della Procura oplontina, alla quale si erano rivolti i manifestanti anti-cisterne presentando un esposto. Le cose, in realtà, non stanno proprio così.
I tecnici dell'UTC, guidato dall'ing. Nunzio Ariano, nel corso di verifiche documentali, avrebbero constato l'assenza, da parte della società Isecold, dell'istanza di verifica di assoggettibilità VIA (Valutazione di Impatto Ambientale) dell'opera. A questo punto, l'Ufficio ha scritto alla Isecold chiedendo la relativa documentazione fissando il termine di 10 giorni, durante il quale devono essere sospesi tutti i lavori per l’insediamento delle due cisterne. Una volta ricevuta l’istanza di verifica di assoggettabilità a valutazione di impatto ambientale, l'UTC provvederà ad informare la Regione Campania, competente sull'area portuale (perché è tale tutta la "spiaggia” della Salera), e per un eventuale rilascio della VIA.
«Da tempo stiamo lottando contro un’opera che deturpa un litorale meraviglioso che andrebbe valorizzato, che inficia sulla trasformazione del porto in chiave ecosostenibile - spiega la sentarice M5S Virginia La Mura su un post che è stato ripreso e pubblicato dal Comitato Salera, che raggruppa i cittadini contrari alle cisterne -. Un’opera che si sta costruendo in un territorio in piena zona rossa per la presenza del Vesuvio e con un progetto importantissimo per lo sviluppo dell’intera area come quello della Buffer Zone Unesco, che costituirà il primo distretto culturale e turistico italiano. I cittadini di Torre Annunziata non vogliono le cisterne, è l’ultima cosa di cui hanno bisogno».
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