Torre Annunziata ha avuto tantissimi figli illustri e molti di loro hanno operato nell'Arte Bianca. Da Voiello a Orsini, da Fabbrocino a Manzo, da Gallo a Setaro, solo per citarne alcuni.

Ma chi c'era ad assicurare che i loro macchinari e le trafile in bronzo funzionassero perfettamente per garantire sempre la produzione della pasta?  Eccellenti artigiani, poco o per niente conosciuti, ma preziosi per la costruzione della strumentazione adatta a produrre pasta lunga e corta di qualsiasi tipo. A far conoscere uno di essi ci ha pensato lo storico torrese Vincenzo Marasco, con l'opuscolo "L' officina meccanica Luigi Balzano, storia di una famiglia di trafilai di Torre Annunziata al servizio dell'Arte Bianca italiana".

Nato nella nostra città il 19 marzo 1909, Luigi Balzano inizia da giovane a lavorare come meccanico nella motoristica locale. Nel suo tempo libero, però, si appassiona alla coltelleria e agli utensili utilizzati nell'industria della pastificazione. Quindi dalla realizzazione di forbicioni passa alla produzione di trafile in bronzo. Intorno al 1935 apre l'officina al corso Vittorio Emanuele e inizia la sua attività con successo nonostante le sanzioni imposte all'Italia e i danni subiti durante i bombardamenti aerei degli Alleati e le rappresaglie dei Tedeschi.

(Nella foto, il busto del capostipite Luigi e una sua foto scattata dal fotografo Di Gennaro)

Con il figlio Egidio, appena quattordicenne, nel 1954 trasferisce la produzione delle trafile nel quartiere murattiano, in locali più ampi ed attrezzati. E riceve commesse non solo dai pastifici torresi, tra cui Voiello, ma anche di Gragnano, fuori regione e persino all' estero.

Intanto ad Egidio si è affiancato il fratello Vincenzo ed è deceduto nel 1974 il padre Luigi. Nel 1985 l'impresa viene chiusa per difficoltà societarie ma l'eredità viene raccolta da Luigi, figlio di Egidio, con una nuova sede al Largo Grazie. Non lo spaventano la crisi della metallurgia e la chiusura di molti pastifici, tra i suoi clienti ad incoraggiarlo ci sono i Setaro.

Scomparso Egidio nel 1997, Luigi è aiutato dai figli Egidio e Ciro (nella foto sotto) nella produzione di trafile, torni di alta precisione, cesoie, macchine affilatrici ed altro. 

L' opificio lavora intensamente, anzi ha bisogno di spazio per ingrandirsi e perciò Luigi con i due figli si trasferisce in via Antica Trecase e con loro ci sono sei operai metalmeccanici specializzati che consentono una produzione tale da rifornire di macchinari addirittura trecento pastifici in Italia e nel mondo.

E così il genio imprenditoriale di una famiglia torrese continua ancora ed è giunta alla quarta generazione.

(Le foto sono tratte dall'opuscolo di Vincenzo Marasco)