Nuova tegola per l'Amministrazione comunale di Torre Annunziata. Ieri i lavoratori dell'ex Metalfer hanno occupato la stanza del sindaco Vincenzo Ascione nella sede comunale di via Provinciale Schiti. Una prtesta per sollecitare la Regione Campania a prendere una decisione in merito al loro futuro occupazionale.
Come è risaputo, infatti, negli ex capannoni della Metalfer di via Terragneta, di proprietà dell'Ente di Santa Lucia dopo averli acquistati dalla società Tess in liquidazione, dovrebbe nascere un grande mercato di fiori e piante su un'area di circa 40 mila metri quadrati, trasfrendosi così da Pompei. Ma il problema nasce proprio qui: gli 84 lavoratori ex Metalfer, espulsi dal ciclo produttivo per il fallimento dell'azienda, chiedono di essere ricollocati all'interno della nuova realtà produttiva, così come era stato previsto nel bando di vendita del complesso industriale quando la Tess ne deteneva ancora la proprietà.
Sembra, invece, che nel bando di fitto sottoscritto tra il nuovo soggetto locatario (mercato dei fiori) e la Regione tale clausula non sia stata inserita.
Il sindaco Vincenzo Ascione ha immediatamente inviato una nota al governatore Vincenzo De Luca e al prefetto Carmela Pagano per metterli al corrente del sit-in permanente di protesta dei lavoratori e per conoscere quali iniziative intendano assumere per garantire a tutti un futuro lavorativo, vista l'assenza di qualsiasi forma di sussidio a loro sostegno.
Al fianco dei lavoratori sono scesi in campo anche i sindacati CGIL, CISL e UIL. «Chiediamo l'inserimento della clausola di salvaguardia occupazionale - scrivono i rappresentanti sindacali - che specifichi in modo chiaro le garanzie per il riassorbimento dei lavoratori ex Metalfer. L'elevata tensione sociale presente a Torre Annunziata richiede risposte concrete».
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