Il fiume Sarno in questi giorni torna alla ribalta del dibattito politico. Dopo l'emergenza dei giorni scorsi, che ha visto il corso d'acqua invaso da centinaia di metri cubi di plastica e detriti trascinati dalle correnti a causa del maltempo, il sindaco di Castellammare di Stabia, Gaetano Cimmino, ha depositato un esposto-denuncia alla Procura di Torre Annunziata, evidenziando la necessità di individuare i responsabili di «questa bomba ecologica da terzo mondo».
La querelle nasce dal fatto che il fiume sfocia al confine tra Torre Annunziata e la città stabiese, dove c'è il depuratore. Qui, in sostanza, giungono tutti i rifiuti e i materiali trasportati dal rivo, con il pericolo che questi possano sfociare in mare compromettendo così l'eco-sistema marino. «Castellammare non è lo sversatoio di nessuno - tuona Cimmino -. Adesso basta. Sul fiume Sarno e sulla plastica ed altro materiale che da giorni arriva alla foce è bene essere chiari: Castellammare di Stabia si sta facendo carico dell’emergenza (sono in corso le opere di bonifica di tutto il materiale depositatosi sul letto del fiume, ndr) mentre gli altri Comuni attraversati dal corso d’acqua si stanno voltando dall’altra parte». Un chiaro riferimento - Cimmino non lo dice apertamente - anche all'Amministrazione comunale di Torre Annunziata, città con la quale Castellammare "condivide" le tristi ripercussioni dell'inquinamento del fiume. Non a caso, proprio al Comune oplontino Cimmino si era rivolto, all'indomani dell'emergenza post-maltempo, chiedendo di appoggiare il progetto per la realizzazione della seconda foce, così come fatto dal Consiglio comunale stabiese.
Ma sappiamo che sul territorio di Torre Annunziata è in atto una vera e propria battaglia per scongiurarne la costruzione e il conseguente impatto ambientale e paesaggistico sull'area che, stando alle posizioni dei comitati di cittadini contrari all'opera, sarebbe deleterio. E l'Amministrazione oplontina ha in più sedi ribadito che il Grande Progetto Sarno, così come concepito, non va bene. Il timore è che il canale Bottaro - destinato a scomparire per far posto alla seconda foce - diventi lo scolmatore di tutti gli agenti inquinanti che scorrono nel fiume. Cimmino invece ritiene sia necessaria questa opera per consentire il deflusso dell'acqua in caso di piogge abbondanti, in modo da evitare possibili esondazioni che puntualmente si verificano all'atto di condizioni meteo avverse. La Regione intanto ha pubblicato il bando di gara per il primo lotto di interventi relativi proprio al canale Bottaro. Scadenza fissata per la presentazione delle domande di partecipazione al 14 dicembre prossimo.
«Mi sarei aspettato dai sindaci dei territori a noi vicini e vicino alla foce, che sarebbero stati oggetto di danni irreparabili se non fossimo intervenuti prontamente, quantomeno un minimo di interessamento alla vicenda. Invece ho registrato solo indifferenza. Non ci siamo tirati indietro, non lo faremo mai e continueremo ad intervenire e a denunciare», continua Cimmino.
Il sindaco stabiese chiama poi in causa anche la «Regione Campania, il Genio Civile di Salerno o chi per essi» invitandoli ad «intervenire con urgenza. Il danno ambientale che stiamo scongiurando può ripresentarsi da un momento all’altro. E senza un piano di manutenzione delle strutture per la raccolta dei macroinquinanti presenti lungo il percorso del fiume sarà sempre più difficile fare qualcosa», spiega ancora Cimmino. «Non si capisce per quale motivo la Regione ha ordinato di alzare la griglia nei pressi della foce, per pochissimo tempo prima del nostro intervento, rischiando di vanificare gli sforzi fatti dal Comune di Castellammare in questi giorni. La griglia funziona, è stata ripristinata, e va abbassata ed utilizzata. Voglio ricordare a tutti che per la progettazione e la realizzazione di quella griglia sono stati spesi centinaia di migliaia di euro di soldi pubblici. Che senso ha tutto ciò?».
«Non ci fermiamo ed in queste ore chiederemo alla Prefettura di Napoli un tavolo per l’emergenza con tutti gli attori coinvolti. Sarebbe un gravissimo errore lasciare impuniti i responsabili di una bomba ecologica da terzo mondo», ha concluso il primo cittadino.
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