Un esposto-denuncia alla Procura della Repubblica di Torre Annunziata per evidenziare «un atto criminale» che «non deve restare impunito». Il sindaco di Castellammare di Stabia, Gaetano Cimmino, si affida alla magistratura a seguito del disastro ambientale che si sta materializzando nel fiume Sarno, con centinaia di metri cubi di plastica e detriti che si sono accumulati trascinati dalla corrente a causa del violento maltempo dei giorni scorsi, impedendo il regolare deflusso dell'acqua e provocando di fatto il rischio esondazione del fiume in via Ripuaria, sui territori di Castellamare, Pompei e Torre Annunziata, con la chiusura della strada per rendere possibili le operazioni di bonifica.
«Desta una seria preoccupazione - si legge nel testo della denuncia - l'enorme quantità di materiale plastico rinvenuto (bottiglie e contenitori) lungo il corso del fiume, il quale provenendo evidentemente dalla parte alta del letto del Sarno, appariva l'esito di un possibile illecito deposito ed accumulo, come anche di abusivo sversamento». Il Comune di Castellammare si «riserva di costituirsi parte civile negli sviluppi del procedimento e delle indagini».
«Si tratta di un atto criminale che ci vede parte lesa - spiega Cimmino -, ragion per cui denuncerò tutto alla Procura della Repubblica affinché questo scempio non resti impunito. Il nostro Comune si trova a pagare dazio dinanzi ai danni ciclopici causati da chi sversa nel fiume rifiuti che poi defluiscono verso il mare, andando a devastare il nostro litorale. Ci auguriamo che anche il Comune di Torre Annunziata si convinca della necessità urgente di realizzare la seconda foce del Sarno, un progetto da noi approvato in occasione dell'ultimo consiglio comunale, per mitigare il pericolo di esondazioni sul versante di via Ripuaria. Il Sarno è una bomba ecologica che rischia di deflagrare e non possiamo perdere altro tempo. Ci sono decine di famiglie che potrebbero essere costrette ad abbandonare le loro abitazioni in caso di un'ulteriore ondata di maltempo. Non possiamo subire a causa dei controlli carenti da parte della Regione Campania e di altri Comuni attraversati dal Sarno. I responsabili di questo scempio la pagheranno cara», ha tuonato Cimmino.
Intanto proseguono le operazioni di pulizia con la ditta impegnata nel raccogliere l'enorme mole di plastica e rifiuti che ha invaso il fiume. Riattivata anche la griglia per macroinquinanti collocata all'altezza dela foce, dove c'è il depuratore, utile a trattenere gli agenti pericolosi e ad evitare che fluiscano in mare.
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