A più di due giorni dal tragico avvenimento che ha distrutto otto vite umane, ci si interroga sulle cause che hanno potuto determinare il crollo del palazzo di Rampa Nunziante.
Rete Ferroviaria Italiana, in un comunicato diffuso nelle ore successive alla tragedia, ha escluso in modo assoluto che le vibrazioni prodotte dal transito dei treni possano aver inciso sulla stabilità dei fabbricati adiacenti la linea ferroviaria, né tantomeno su quelli posti in alto.
D’altro canto, come ha affermato lo stesso dirigente dell’Ufficio tecnico comunale, Nunzio Ariano, “un collasso strutturale non è abituale in un edificio in muratura”. Ci sono palazzi costruiti oltre 100 anni fa che hanno resistito al terremoto del 1980 e che attualmente non presentano alcun problema. Il palazzo crollato è stato realizzato nel 1957 e reso agibile nel 1959, quindi meno di 60 anni fa.
Allora inevitabilmente l’attenzione si sposta sulle ristrutturazioni in atto in due appartamenti al primo e secondo piano del fabbricato posto sul lato della strada, ovvero quello non coinvolto dal crollo.
In particolare, gli inquirenti stanno verificando la posizione dell’appartamento del secondo piano dove i lavori erano in corso e per i quali c'è stata più di una dichiarazione che ha gettato qualche ombra sulla loro regolarità. Elementi facilmente verificabili in un immobile rimasto in piedi, soprattutto dopo il sequestro disposto dalla Procura di Torre Annunziata.
Sulla questione è intervenuto anche l’amministratore del condominio, l'avvocato Roberto Cuomo. «Appare doveroso - si legge in una nota -, alla luce delle varie notizie “battute” sugli organi di stampa, spesso infondate, sicuramente diverse e contraddittorie tra loro, fornire le dovute precisazioni. Le abitazioni sono state acquistate con atto di compravendita tra privati nel mese di aprile dell’anno 2016. Non esiste alcuna società immobiliare finalizzata alla creazione di strutture alberghiere o B&B; erano in corso lavori di ristrutturazione privata all’interno dei singoli appartamenti del piano primo regolarmente denunciati alle Autorità competenti e del secondo piano in fase di iniziazione. Distrutti e colpiti nell’animo da quanto accaduto - continua la nota -, nel rispetto del dolore delle famiglie che hanno subito definitive ed irreparabili perdite, invitiamo tutti gli organi di stampa e non, al rispetto incondizionato della vita umana, evitando di diffondere notizie non veritiere, profondendo invece, insieme il proprio impegno e le proprie energie nella collaborazione con le autorità inquirenti preposte, per la ricerca della verità».
Intanto Rampa Nunziante è stata interdetta al traffico veicolare e pedonale e lo sarà fino a quando la parte dell’edificio rimasta in piedi non sarà messa in sicurezza. Ed i tempi non sono certamente brevi. La chiusura della strada crea non pochi problemi ai cittadini, soprattutto nel periodo estivo, in quanto è l’unica che da Torre nord conduce agli stabilimenti balneari.
Ciò ha indotto il sindaco Vincenzo Ascione ad ampliare l’orario di apertura di Villa Parnaso dalle ore 8 alle 24,00, in modo da consentire una sua maggiore fruizione in quanto anche asse di collegamento città-mare.
Sarebbe in fase di realizzazione, infine, una rampa su tubi in ferro che verrebbe posizionata una trentina di metri prima del palazzo pericolante in modo da permettere ai pedoni di raggiungere via Marconi attraverso Rampa Nunziante.
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