Eduardo scrisse “Natale in casa Cupiello” nel 1931. Il più grande drammaturgo del ‘900 aveva appena 31 anni quando scolpì una pietra miliare della storia del Teatro ancora oggi oggetto di ricerca, studio, didattica, attenzione, introspezione, meditazione. A quasi un secolo dalla prima al teatro Kursaal di Napoli, il tempo non riesce a scalfire l’intensità, le metafore, le allegorie, l’ironia, l’interiorità, la profondità, la contemporaneità di un’opera teatrale sontuosa quanto indiscutibilmente irripetibile. E’ diventata quasi fisiologicamente una commedia-cult, la più rappresentata e conosciuta della straordinaria produzione di Eduardo. E quando una compagnia decide di portarla in scena, deve seriamente considerare la terribile trappola che nasconde: lo spirito di emulazione.
Ne era perfettamente consapevole Leopoldo Speranza nel momento in cui ha deciso, insieme ai componenti della compagnia di Torre Annunziata “Oplontis Teatro”, di far rivivere personaggi considerati oramai mitologici nella storia del teatro come Lucariello, Nennillo, Concetta, Ninuccia, Nicolino, Vittorio, Pasqualino.
Leopoldo si è approcciato al celeberrimo testo sicuramente con rispetto, ma anche con un’idea originale, convinta e personale di messa in scena. Queste operazioni artistiche sono consentite solo quando si è titolari di certezze conclamate sulle quali contare: un gruppo di attori esperto, collaudato, sintonizzato perfettamente sulle frequenze indicate dalla regia. «Noi non siamo una compagnia, ma la compagnia!», ama ripetere con orgoglio Leopoldo Speranza.
Effettivamente il team teatrale “Oplontis”, anche questa volta, ha trasmesso in platea il notevole spessore di un progetto artistico a cui non è preclusa la realizzazione di alcun testo, anche il più complesso e articolato. E “Natale in casa Cupiello” occupa il primo posto del podio di questa ipotetica graduatoria. Il pubblico, che resta il giudice più attendibile ed autorevole, ha percepito perfettamente il considerevole e serio lavoro che precede indistintamente tutti gli spettacoli di “Oplontis Teatro” ed ha tributato tre, autentiche standing ovation al termine delle rispettive repliche andate in scena al “Supercinema” di Castellammare di Stabia il 6, 7 e 8 dicembre. Insomma, alla domanda iconica di Lucariello “Te piace ‘o presepio?”, i presenti hanno risposto senza esitazioni: “Decisamente sì!”.
La compagnia “Oplontis” è riuscita a portare a teatro 1260 persone nei tre giorni di programmazione di “Natale in casa Cupiello”. Un dato clamoroso che forse convincerà il fondatore, regista e primo attore Leopoldo Speranza a ripensarci sui propositi personali di abbandonare le scene dopo questa ultima rappresentazione. «Non immagino la compagnia Oplontis sul palco senza Leopoldo», commentava ieri sera uno spettatore a teatro. In verità, neanche noi!
Con questi tre sold out la compagnia torrese che, dall’anno della sua costituzione (1999), ha decretato la solidarietà previsione statutaria propedeutica dell’associazione, donerà alla Fondazione AIRC (Associazione Italiana Ricerca sul Cancro) e all’Oratorio Salesiano Don Bosco di Torre Annunziata la cifra più alta conferita in beneficenza della sua storia teatrale. L’ennesimo record di un gruppo artistico indiscutibilmente autorevole del territorio vesuviano.
In “Natale in casa Cupiello”, commedia in tre atti di Eduardo De Filippo, hanno recitato: Leopoldo Speranza, Stefania Lamberti, Roberto Nolano, Maria Rosaria Pellino, Mimmo Anastasio, Giuseppe Moretto, Mario Scarpa, Loretana Manna, Gianmario Savastano, Francesca De Pascale, Maria Rosaria Tarantino, Giovanni Farnese, Ludovica Verdoliva. Regia: Leopoldo Speranza.