Secondo la sentenza n. 38841/2016 della Corte di Cassazione di Roma pubblicata il 13 settembre, un prodotto confezionato scaduto può essere venduto oltre la data se non presenta deterioramenti e si presenta ancora in ottime condizioni.
Prescindendo dalla considerazione che il principio sarebbe applicabile laddove il contenuto ed il suo stato siano ben visibili e, di conseguenza, che la bontà del prodotto possa essere giudicata almeno esteriormente dal consumatore stesso, il caso specifico si riferisce a due pacchetti di patatine le cui confezioni non lasciavano visualizzare il contenuto.
Ad acquistarlo una coppia di carabinieri i quali, verificato che le patatine erano scadute e avevano perduto le loro qualità specifiche, avevano denunciato l'accaduto che, divenuto un caso legale, aveva seguito il normale iter fino ad arrivare in Cassazione. Qui, i giudici hanno respinto il ricorso presentato dal commerciante, condannandolo in quanto le patatine avevano perso le connotazioni di bontà e fragranza, oltre a presentarsi in una confezione evidentemente deteriorata.
La condanna è quindi conseguenza non del fatto che il prodotto fosse stato venduto oltre i termini indicati sulla confezione, ma del giudizio del consumatore in merito al gusto e all'aspetto del prodotto.
La risposta alla domanda è, quindi, sì: un prodotto può essere venduto anche oltre la data di scadenza. Ma ne consegue un ulteriore quesito: un commerciante - nella fattispecie un operatore della distribuzione automatica, seppure considerasse perfetto il packaging di una busta di patatine, come potrebbe essere certo del gusto e della qualità del contenuto?
Di fronte all'inevitabile dubbio e per evitare eventuali problemi, con ogni probabilità il commerciante deciderà di evitarne la vendita, ritirare il prodotto e, magari, di consumarlo personalmente.