A cura della Redazione
Piazza Matteotti, auto sì auto no. E questo il dilemma che segna il dibattito sulla pedonalizzazione ed il recupero dello slargo situato nel centro storico di Tore Annunziata. Un luogo spesse volte «profanato» dallinciviltà di quei cittadini che versano rifiuti di ogni genere nella zona. Una prassi, purtroppo, consueta, che fino ad alcune settimane fa aveva trasformato la piazza in una discarica a cielo aperto. Costringendo lAmministrazione comunale ad installare diverse transenne per evitare lo sversamento selvaggio della monnezza.
Una decisione che ha suscitato non poche polemiche soprattutto da parte dei commercianti della zona, preoccupati per la perdita di posti auto utili ai loro clienti.
Domenica scorsa, poi, la mobilitazione del gruppo di cittadini che ha aderito alliniziativa promossa dal giornalista e fotoreporter Salvatore Sparavigna, denominata Una piantina per piazza Matteotti. Lobiettivo era quello di restituire alla popolazione larea, attraverso unopera di sensibilizzazione delle coscienze civiche tesa a diffondere il rispetto per i luoghi e per lambiente.
Nei giorni successivi, il Comune è poi intervenuto apponendo allingresso della piazza alcuni dissuasori per impedire alle auto di sostare e, agli incivili, di depositare rifiuti. Un provvedimento che, tuttavia, ha scatenato nuove polemiche. «La pedonalizzazione della piazza, così come è stata concepita, non serve a nulla - dice Fabio Pacifico, titolare dello storico negozio di calzature situato nelle vicinanze di piazza Matteotti -. Che senso ha mettere i dissuasori, se poi non si procede alla riqualificazione dellarea? Il degrado è tutto intorno, con i ruderi del Metropolitan e della vecchia scuola elementare. Non cè neanche una panchina. In tal modo, ad essere danneggiati saranno solo i commercianti ed i loro clienti, che non potranno parcheggiare le loro vetture. Lintera zona non ne trae alcun beneficio sul piano urbanistico». Sulla stessa lunghezza donda un altro esercente: «Non posso neanche parcheggiare la mia auto quando arrivo al mattino ed i miei clienti si lamentano perché non cè un posto libero».
In effetti, la piazza sembra essere una sorta di «muro del pianto», come lha definita lo stesso Pacifico. Un luogo desolato e degradato, sebbene liberato dalle auto e dai rifiuti. A questo puntro dovrebbe intervenire lAmministrazione comunale. Ci permettiamo di dare qualche suggerimento: posizionare alcune giostrine per i bambini oppure creare degli spazi per allestire un mercatino etnico o rionale. In tal modo lopera di riqualificazione verrebbe completata e la piazza risulterebbe pienamente fruibile dalla collettività.
FRANCESCO RUOTOLO
(dal settimanale TorreSette del 10 maggio 2013)