A cura della Redazione
Torre Annunziata ricorda uno dei suoi "eroi". Raffaele Pastore fu assassinato da sicari della camorra il 23 novembre 1996, all´interno del suo negozio di mangimi in via Carminiello. Nell´agguato fu ferita anche la madre. L´imprenditore si era rifiutato di pagare il pizzo ai suoi aguzzini, denunciandoli, e per questo ne fu decretato l´omicidio. A distanza di 14 anni, resta vivo l´esempio di un uomo che ha sacrificato la sua vita per la legalità, cercando di migliorare la realtà in cui viveva. Come lui, Luigi Staiano, ucciso nel 1986, sempre per aver detto "no" al racket, e "Garibaldi", l´imprenditore coraggio che ha denunciato i suoi strozzini e per questo è costretto a vivere sotto scorta. Tre storie che si intrecciano in una città che, troppe volte, ha dovuto inchinarsi dinanzi alla barbarie camorristica. Tre esempi che, tuttavia, fanno sperare in un futuro diverso e, si spera, migliore.
L´Amminisrtrazione comunale ricorderà Raffaele Pastore martedì 23 novembre alla ore 16, con un incontro a Palazzo Criscuolo dal titolo "La cultura per sconfiggere la camorra". L´iniziativa è in collaborazione con Libera e la Casa della Solidarietà.
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