A cura della Redazione
Dopo cinque ore di Consiglio comunale, il comune di Boscoreale ha deciso di seguire la linea della vicina Terzigno per quel che riguarda la questione discarica. Ma andiamo per ordine.
All´assemblea, oltre ai soliti esponenti dei vari partiti, vi erano centinaia di persone accorse per accendere il dibattito sulle intenzioni e la linea che il sindaco Gennaro Langella (foto) avesse voluto adottare in valutazione della coraggiosa decisione del primo cittadino di Terzigno, Domenico Auricchio, che ha vietato gli sversamenti a cava Sari. Innanzitutto, sono state richieste spiegazioni sulla firma posta poco prima sul documento indirizzato ai vertici della Regione, dove i sindaci della "zona rossa" chiedevano di continuare gli sversamenti presso la discarica del Vesuvio. Alla domanda, Langella ha risposto che egli non ha mai firmato quel documento e mai lo avrebbe fatto, mostrando al pubblico la sua copia che ancora aveva tra un fascio di documenti portato al suo seguito. A questo punto è prevalsa la parola del popolo. La gente ha incalzato i politici con decine di domande, poche le risposte date. Dal canto suo, il primo cittadino ha ribadito, ancora una volta, che si è avuto una prima vittoria con la "promessa" di cancellare Cava Vitiello dalla 123/2008, cosa che fino ad oggi non è ancora avvenuta, e che le amministrazioni locali si muoveranno per raggiungere l´obiettivo della chiusura, almeno preventiva, di cava Sari. Subbuglio in aula. La solita risposta di vittoria, con la firma di un documento farsa, non è affatto piaciuta ai presenti che fino ad
oggi sono stati solo bombardati di promesse e pochi fatti. Al sindaco si è chiesto di far leva immediatamente sui vertici della Regione e dello Stato per avviare subito le bonifiche dell´area che, di fatto, risulta altamente inquinata e che per questo, la Sari, non aveva i presupposti idonei per essere aperta.
Alla mezzanotte, dopo estenuanti dibattiti, proposte inascoltate, urla e parapiglia, finalmente arriva la decisione che tutti tanto aspettavano. Boscoreale, in solidarietà alla vicina Terzigno e in ottemperanza alle leggi che tutelano la salute pubblica, si pone sulla stessa linea del Comune confinante. E´ stato vietato, infatti, il transito dei compattatori diretti alla cava Sari del comune di Terzigno sul territorio comunale. Grande soddisfazione in aula. Sono la mezzanotte e trenta, si procede alla votazione dell´emendamento. Tutti d´accordo. Ordinanza votata all´unanimità. Ancora urla di gioria e applausi in aula. A cose fatte, però, il sindaco si rifiuta di portare a termine la missione intrapresa. Ed è subbuglio. Di fatto, egli spiega che stamane sarà il suo primo lavoro da portare a termine in quanto stanotte l´ufficio del protocollo era chiuso e l´ordinanza non poteva avere la sua validità. La decisione di abbandonare l´aula proprio sul lieto fine di una così lunga e travagliata assemblea, non è stata gradita dai presenti che, a qual punto, si sono scatenati. La bagarre, dall´aula, si è trasferita in strada dove Langella, scortato da alcuni agenti della polizia, ha raggiunto la propria auto che, però, non è riuscita a divincolarsi tra folla letteralmente inferocita che lo ha circondato. A questo punto la situazione è precipitata. Tra spintoni, urla e insulti, sotto una pioggia battente, le stesse forze dell´ordine, capendo la gravità della situazione in atto, non hanno potuto fare altro che chiamare rinforzi. Dopo poco, sono giunte tre camionette dell´antisommossa. Gli agenti, armati di scudi e manganello, hanno cercato in un primo momento di sedare la folla, senza grande esito. Poi si è cercato di istituire un cordone di sicurezza, cosa che non ha avuto il suo esito sperato. C´è da sottolineare comunque anche il basso profilo di forza attuato dai tutori dell´ordine, mirato a non far degenerare la situazione in una vera e propria rivolta popolare. Tra spintoni e faccia a faccia con la polizia, un manifestante sviene davanti all´auto del sindaco. Parapiglia generale. L´auto del primo cittadino, che era riuscita a muoversi di appena 10 metri, è costretta ad indietreggiare e a procedere controsenso lungo il corso principale di Boscoreale. Scorta davanti e popolo alle spalle che cercava di bloccare in qualche modo una fuga rocambolesca. La vettura, arrivata alla chiesa dell´Immacolata, riesce a divincolarsi attraverso un vicoletto laterale al corso. Non sono mancate, a questo punto, le contestazioni alle forze dell´ordine, accusate dai manifestanti di aver permesso la fuga. Si giunge così, ormai, alle 2 della lunga nottata, sempre sotto la pioggia battente. Gli animi non tendevano a placarsi. La notizia di un arresto tra i manifestanti fa imebstialire ancora di più i presenti. Dopo poco, finalmente, con l´allontanarsi dei mezzi delle forze dell´ordine, Piazza Pace è tornata tranquilla. I manifestanti, tra sconforto e dissenso, si sono recati a discutere di quanto accaduto al solito ritrovo, "la rotonda sul... male" di via Panoramica.
V.M.