A cura della Redazione
Il clima sulla rotonda di via Panoramica di Boscoreale non tende a stemperarsi. Stanotte, la tensione tra i manifestanti si è nuovamente portata ai limiti della protesta civile. Con l´arrivo degli autocompattatori a notte fonda, i manifestanti ancora presenti hanno cercato di bloccare il passaggio, sono intervenute le forze dell´ordine creando un cordone per poter far transitare i mezzi. Nel frattempo, i manifestanti sono riusciti a bloccare uno dei camion in transito che, dopo che sono state sottratte le chiavi del mezzo all´autista, ha dovuto faticare non poco per lasciare il presidio permanente di Boscoreale. Nota curiosa è che lo stesso autista, su richiesta di mostrare i documenti che potessero accertarne il carico, non era in possesso della bolla di accompagnamento. Ciò denota in modo chiaro le violazioni in termini di legge che si stanno verificando di continuo durante lo sversamento dei rifiuti, a partire dei casi precedenti di autocompattatori non assicurati e senza la documentazione necessaria per il trasporto dei rifiuti.
A questo punto, i comitati chiedono un serrato controllo da parte di chi di dovere anche sulle modalità previste dalla legge inerenti al transito dei mezzi sul territorio. Inoltre, si attendono ancora i dati delle analisi che dovrebbero arrivare a giorni ed un intervento del sindaco di Boscoreale, Gennaro Langella, per far chiarezza sulla totalità dei rifiuti che ancora la cava può ospitare e che, stando alla data odierna, risulta quasi satura.
Intanto, sempre durante la notte, Langella, raggiunta la rotonda, e vista la tensione che si era accesa tra i manifestanti e le forze dell´ordine, si è voluto mettere a capo di coloro che stavano cercando di effettuare i controlli sugli automezzi accompagnato dalla polizia locale e da una delegazione di manifestanti. Riscontrate su alcuni mezzi delle anomalie, tipo perdite di percolato, automezzi che non erano presenti nelle liste in mano al primo cittadino ed una busta sospetta contenente un numero non quantificato di siringhe, si è provveduto a segnalare i casi e a rispedire tre compattatori al mittente. Nella cava Sari sono riusciti a scariare meno di 40 autocompattatori a confronto dei quasi 200 dei giorni antecedenti la crisi.
V.M.