A cura della Redazione
Il ministero dello Sviluppo economico ha revocato il finanziamento di 36 milioni di euro per il progetto del mega parco Pompei Tech World nell´ex area industriale della Tecnotubi-Vega. Già dal luglio scorso, lamministratore delegato della società Pompei 2000 aveva sottoscritto una lettera dossier di dieci pagine, indirizzandola a tutti i livelli istituzionali, a partire dal presidente del Consiglio Berlusconi, ai ministri Tremonti, Scajola e Bondi, passando per il presidente della Regione Campania Bassolino, lassessore regionale alle Attività Produttive Cozzolino, lamministratore delegato della Tess Spedaliere, il sindaco di Torre Annunziata Starita e le organizzazioni sindacali Ggil, Cisl e Uil. Nel dossier l´amministratore delegato Gennaro De Sena chiedeva al ministero di fissare una nuova scadenza del finanziamento rispetto a quella dell´aprile 2008. Ma per ottenere una nuova proroga la società Pompei 2000 avrebbe dovuto dimostrare concretamente al ministero entro la data del 15 aprile un investimento economico pari al 40 per cento del costo dell´opera complessiva, che è di 71 milioni.
Preoccupazioni vengono espresse dal sindaco Giosuè Starita e dalle organizzazioni sindacali «Anche senza il finanziamento il progetto si realizzerà lo stesso - dice il primo cittadino -, anche se per forza di cosa esso dovrà subire un ridimensionamento. Tuttavia non staremo con le mani in mano. Già ho scritto una lettera al ministero per rivedere tutta la questione. D´altronde - conclude Starita - ci troviamo di fronte ad un progetto di straordinaria importanza che richiedeva tempi burocratici e amministrativi necessariamente lunghi. Ricordo che l´accordo di programma è stato siglato il 27 dicembre 2007 con l´approvazione del consiglio regionale. Si tratta, quindi, di un problema che non è imputabile né alle istituzioni, né all´imprenditore".
Di diverso avviso le organizzazioni sindacali. «Le responsabilità - sottolinea il segretario regionale della Uil Giuseppe Ferrara - sono delle istituzioni. La Regione ha impiegato un anno soltanto per le varie riunioni tecniche. Si è perso del tempo prezioso; tuttavia ci adopereremo con tutte le nostre forze affinché il progetto trovi la sua completa realizzazione. Ne va del futuro di Torre Annunziata».
Preoccupato, ma ancora speranzoso l´amministratore delegato di Pompei 2000. «La nostra società spiega De Sena porterà comunque avanti gli investimenti anche senza il contributo pubblico. Le cose, però, cambieranno: ci sentiremo più liberi da eventuali impegni. Anche sul piano del numero degli occupati e delle provenienza geografica delle assunzioni. Tuttavia lancio un appello: sediamoci tutti intorno ad un tavolo e discutiamo per recuperare i fondi».