Il giornalista d’inchiesta Sigfrido Ranucci a Torre Annunziata per parlare del suo nuovo libro “La scelta”. L’iniziativa è stata promossa dal Rotary Club di Pompei in collaborazione con la libreria “Tuttoscuola” di Torre del Greco.
L’incontro ha avuto luogo nello splendido scenario del Magmarè, locale situato sul Longomare di Oplonti, ed è stato presentato dal presidente del Rotary Antonio Bottazzo, che ha parlato degli scopi dell'organismo e delle molteplici iniziative avute luogo nel corso degli anni. Poi la parola è passata al giornalista Sergio Beneduce (ottima la sua conduzione), che ha sottoposto Ranucci ad una serie di domande sulla sua attività di giornalismo d’inchiesta.
Ranucci ha raccontato del cammino che lo ha portato sino ai giorni nostri. Ha evocato figure come suo padre, atleta e finanziere di grande carisma, o come il suo maestro Roberto Morrione, fondatore di Rai News 24, che hanno contribuito a forgiare il suo carattere.
Ha raccontato delle molteplici inchieste di cui si è occupato a Report - programma televisivo amatissimo e odiato, uno dei baluardi del giornalismo d’inchiesta in Italia - alla cui conduzione resiste dal 27 marzo 2017. Ha parlato di se stesso, sotto scorta 24 ore al giorno, e del suo lavoro. Ha svelato i retroscena di alcune inchieste di cui si è occupato, del duro lavoro giornalistico che c’è dietro ad una inchiesta. “Inchieste che durano 16-17 minuti - ha detto - ma che hanno comportato sei-sette anni di battaglie per poter difendere quel tipo di risultato. Non immaginate quant’è grande l’impegno quotidiano per mantenere alto il livello della libertà di stampa in un Paese come il nostro che considero malato, perché abituato a convivere con le sue malattie”.
Il libro di Ranucci – a detta del suo autore – è una galleria di personaggi che sembrano usciti da un romanzo, ma che in realtà non lo sono. “C’è un vagabondo - continua il giornalista - che mi aiuta a realizzare l’inchiesta più importante della mia vita, perché mi dà una chiave di lettura; un tassista che mi aiuta a ritrovare i quadri di Tanzi del valore di 100 milioni di euro sottratti alla collettività; una producer svizzera che mi aiuta a scappare da un trappolone tesomi da un politico; la professoressa che mi dà i famosi video dell’incontro tra Renzi e Mancini (ex capocentro dei servizi segreti militari italiani, ndr) all’Autogrill, ritornato oggi di grande attualità perché si vuole togliere il segreto di Stato su quell'episodio”.
Ma nel suo libro “La scelta”, Ranucci condivide con i lettori la parte più intima e segreta della sua vita, che cammina di pari passo con quella pubblica, “perché - come lui dice - le due vite sono vasi comunicanti, dove ognuna toglie o dà all'altra e viceversa”.
Il folto pubblico presente ha assistito in religioso silenzio all’incontro, merito senz’altro di Ranucci che ha saputo mantenere alta l’attenzione dei partecipanti con i suoi racconti ricchi di particolari e colpi di scena.