Manifestazione contro la chiusura del reparto di Ginecologia e Ostetricia dell'ospedale di Boscotrecase.
Un centinaio di persone hanno partecipato al corteo che dallo stadio Giraud di Torre Annunziata è poi confluito in piazza Cesàro, dinanzi alla struttura che un tempo ospitava il nosocomio della città oplontina.
In strada le Mamme Vulcaniche, l'associazione Catena Rosa, il comitato Voglio di più, il Comitato Pro Maresca di Torre del Greco, oltre ad una delegaizone di studenti dell'Istituto Cesàro-Vesevus della sede di Boscoreale. Tra le forze politiche cittadine, c'erano Sinistra Italiana-Sel con il coordinatore Massimo Napolitano, ed il consigliere comunale di Torre Annunziata di Nuovo Centro Domenico Ossame.
Pochissimi i cittadini che hanno aderito, segno di una indifferenza latente sul territorio relativa alla problematica.
Tra le autorità, il solo sindaco di Trecase Raffaele De Luca, unico primo cittadino presente tra quelli dell'area vesuviana compresa tra Torre Annunziata, Boscoreale, Boscotrecase e Trecase, quella cioè più vicina all'ospedale "S.Anna e Maria SS. della Neve".
La protesta, che fa seguito ad altre inscenate nei giorni scorsi, giunge a due giorni dalla chiusura definitiva del Reparto, in programma a partire dal 20 aprile come disposto dall'Asl Na 3 Sud in ragione del piano di riorganizzazione della Sanità pubblica varato dalla giunta del presidente Vincenzo De Luca.
Troppo poche le nascite nel nosocomio di via Lenze, ben lontane dal numero "mille" all'anno utile a mantenere in vita il Reparto.
«E' stata fatta una scelta politica che non comprendiamo - ha commentato Giovanni Savino, sindacalista Uil -. Il timore è che la chiusura del Reparto sia il preludio ad un ulteriore depotenziamento dell'ospedale. Altri Reparti, infatti, sono a rischio, come quello di Pediatria. Ciò significa che la nostra attenzione deve rimanere alta. La lotta continua e non ci fermiamo qui».
Per il sindaco di Trecase De Luca, «i disagi per i cittadini e per l'intero territorio vesuviano sono enormi».
«Vogliamo capire quale sia la posizione del sindaco di Torre Annunziata Giosuè Starita - dichiara Massimo Napolitano -. Premesso che il primo cittadino non ha alcuna colpa su quanto deciso dalla Regione, desideriamo però sapere se è al nostro fianco in questa lotta».
«Noi vogliamo i nostri diritti», «La Salute non si tocca», «L'ospedale è un nostro diritto», gli slogan pià acclamati durante protesta dagli studenti del Cesàro-Vesevus, che hanno aperto il corteo con lo striscione realizzato dai colleghi del Liceo Artistico Giorgio de Chirico di Torre Annunziata, con scritto: "No alla chiusura del reparto Meternità dell'ospedale di Boscotrecase", e su cui campeggiava il disegno di una cicogna che trasporta un bimbo appena nato con una "X" sopra.
«Questa manifestazione - ha dichiarato Ada Ferri, presidentessa di Catena Rosa, associazione al fianco delle donne vittime di violenza -, è anche per Tommasina De Laurentiis e per tuttte quelle donne che sono morte all'ospedale. La struttura va potenziata con personale onesto, capace e meritevole».
«No alla chiusura del Reparto - gridano le Mamme Vulcaniche -. Stanno uccidendo il nostro territorio dopo averci portato le discariche».
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