A cura della Redazione
Immaginate una persona che passeggia per la città. Strada da una parte, marciapiede dallaltra. Ma il nostro uomo non demorde e continua a cercare, speranzoso, la natura e testimonianze di vita pura anche in un mondo ormai totalmente invaso dalla tecnologia. Continua a camminare e la sua richiesta viene esaudita: un mazzo di fiori sul marciapiede. Resta ancora qualcosa, pensa lui. Ma vicino a quei fiori la foto di un ragazzo. Luomo capisce e alza lo sguardo. Le auto continuano imperterrite il loro percorso. Allimprovviso la sfrecciata di un motorino. Pericolo scampato, anche se le vetture si fermano di colpo e suonano il clacson. Domande piene di sofferenza pervadono lanimo delluomo e anche di tutti noi: chi può porre rimedio ad una situazione simile? Perché davanti alla continua presenza della morte non ci sono i giusti rimedi? La risposta è un lungo silenzio. Ma questo silenzio viene rotto da un progetto promosso dallUfficio Scolastico della Campania. Il nome è tutto un programma: Vivere nella strada. Ha come intento quello di sensibilizzare i ragazzi su tematiche come il rispetto del codice della strada e la sicurezza stradale. In questa iniziativa sono state coinvolte tredici scuole polo che hanno formato una vera e propria rete con altri istituti del territorio campano. Una di queste è lIstituto Comprensivo Amedeo Maiuri di Pompei, che ha coinvolto le scuole medie Pascoli e Alfieri di Torre Annunziata. In questi istituti i ragazzi hanno partecipato a lezioni teoriche e pratiche, imparando così le norme del vivere civile e leducazione alluso corretto della strada. Tutto questo in modo ludico e semplice: i ragazzi, divertendosi, hanno avuto modo di fare un confronto tra i modelli adottati e le norme che regolano la circolazione dei pedoni e dei veicoli. E alla fine delle lezioni, sabato 25 maggio, è stata organizzata una pedalata per le strade della città con alunni e genitori. Gli studenti, muniti di caschetto e giubbotto catarifrangente, sono saliti in sella applicando le regole che hanno imparato durante il corso. La pedalata è diventata anche unoccasione per una più approfondita conoscenza del territorio. Organizzata, in quella occasione, anche la visita al cantiere nautico Ipeven risultata molto interessante per i ragazzi, attenti alle spiegazioni di una guida che spiegava loro il funzionamento dei natanti.
La manifestazione finale si è tenuta mercoledì 29 maggio nella villa comunale di Torre Annunziata, dove è stato organizzato un evento grandioso. Le scuole che hanno partecipato alliniziativa hanno prodotto cartelloni, cd e altri lavori allestiti su alcuni stand messi a loro disposizione. Allinterno della villa gli alunni sono stati coinvolti in vari giochi educativo-didattici. Il Liceo Pitagora-Croce ha rallegrato la mattinata grazie allesibizione della propria banda musicale. Anche listituto Graziani ha dato il suo contributo con uno stand gastronomico allinterno della villa. Una manifestazione che ha visto la sinergia di varie istituzioni, dalle scuole allamministrazione comunale con a capo il sindaco Giosuè Starita. Tra gli ospiti lassessore regionale ai trasporti Sergio Vetrella, che ha parlato di un programma per garantire più sicurezza in strada: lintroduzione di nuove tecnologie e un dialogo maggiore con le scuole per conoscere le esigenze dei trasporti nelle famiglie. Ha esortato i ragazzi, inoltre, ad utilizzare sempre il casco e la cintura di sicurezza: Inutile risparmiare un minuto in più se rischiate di perdere la vita. Oltre allassessore, è intervenuto larbitro di Serie A Marco Guida che ha esortato i giovani al rispetto delle regole del codice della strada così come vengono rispettate le regole del gioco del calcio. E alla fine dellevento i ragazzi delle varie scuole sono stati premiati e hanno ricevuto una targa di partecipazione. In unatmosfera di unione, di sinergia, di legalità, gli studenti hanno vissuto una mattinata di svago apprendendo le norme di comportamento. Aggiustate il ramoscello finché è ancora tenero, si dice. Chissà, grazie a manifestazioni come queste, quanti ragazzi, in futuro, si salveranno? Quanti, ricordando questi insegnamenti, indosseranno il casco, quanti faranno più attenzione in strada, quanti premeranno con giudizio il pedale dellacceleratore? Davanti alla triste realtà delle tante vittime della strada la società cerca di reagire. Prevenire questi incidenti è la risposta migliore.
ANTONIO DE ROSA
(dal settimanale TorreSette del 31 maggio 2013)