A cura della Redazione

«Mettiamo bombe a tutte le chiese d'Italia. La chiesa più grande dove sta? Sta a Roma?». E' una delle intercettazioni choc registrate dalla Polizia di Stato e che, tra gli altri elementi di prova, hanno portato all'arresto a Bari di un cittadino somalo di 20 anni, ritenuto affiliato all'ISIS e in procinto di preparare attentati in concomitanza delle festività natalizie. Si fa chiaro riferimento alla Basilica di San Pietro, in Vaticano. Ma erano un po' tutti i luoghi di culto cattolici e cristiani nel mirino del presunto terrorista.

In un'altra intercettazione, il ragazzo dice: «Quello che uccide i cristiani, i nemici di Allah, è un nostro fratello. Se uccide i cristiani è un nostro fratello».  

Il giovane è stato arrestato dalla DIGOS per associazione con finalità di terrorismo e istigazione e apologia del terrorismo, aggravati dall'utilizzo del mezzo informatico e telematico.

L'indagine è stata condotta anche con la collaborazione dell'FBI statunitense. Il 20enne ha diffuso post e foto in rete aventi come contenuto l’esaltazione del “martirio”. Apologia e condivisione che ha manifestato anche in occasione dell’attentato di Strasburgo, in cui ha perso la vita anche un giornalista italiano di 28 anni.

il momento dell'arresto

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