Racket anche sui funerali: quasi un secolo di carcere per il clan Gallo-Cavalieri, scarcerata la moglie del boss. Sì è chiuso oggi il processo di primo grado sulle estorsioni imposte a Torre Annunziata dai "cavalieri" a commercianti, imprenditori e agenzie di pompe funebri.
Pena più elevata (16 anni) per Salvatore Gallo, mentre è arrivata la condanna a 15 anni e 8 mesi per Raffaele Abbellito, a 15 anni per Gennaro Gallo Battipaglia e a 13 anni e mezzo per Giuseppe Colonia. Erano loro, secondo l'Antimafia, a capo del giro di estorsioni a Torre Annunziata.
Pene meno severe per gli altri imputati: 8 anni e 8 mesi per Carmine De Rosa, 4 mesi in meno per Luigi Visciano, 6 anni per Francesco Gallo, poco più di 5 anni e mezzo per Lucia Gallo, assolta dal reato di associazione per delinquere di stampo mafioso, come Carmine Vitagliano (4 anni). Gli imputati erano assistiti, tra gli altri, dagli avvocati Antonio Iorio, Salvatore Irlando, Leopoldo Perone e Giuliano Sorrentino.
Scarcerata subito dopo il processo Liberata Colonia, lei condannata ad appena 2 anni di reclusione e unica ad ottenere il beneficio della pena sospesa. Moglie del boss Francesco Gallo, lui detenuto al 41bis, era assistita dagli avvocati Giuseppe De Luca e Giuseppe Ricciulli. Per lei era arrivata una richiesta di 15 anni di carcere dall'accusa, ma i suoi legali hanno ottenuto l'assoluzione dal reato più grave e la derubricazione di una estorsione in ricettazione.