A cura della Redazione

“Dopo quattro anni e tre gradi di giudizio uno delle 4 bestie dorme ancora nel suo letto”.

E’ il post pubblicato sulla sua pagina Facebook da Tania Sorrentino, moglie di Maurizio Cerrato, 61 anni, assassinato quattro anni fa, il 19 aprile 2021, per una banale discussione sul parcheggio dell’auto della figlia Adriana.   

Per l’omicidio di Maurizio sono stati condannati in via definitiva in cinque: 23 anni ciascuno per Antonio Cirillo, che sferrò materialmente la coltellata mortale, suo padre Francesco Cirillo, e ancora i fratelli Giorgio e Domenico Scaramella.

Il riferimento del post di Tania Sorrentino, che oggi ricopre la carica di vicesindaco di Torre Annunziata, è a Francesco Cirillo che, in attesa dell’ordine di carcerazione, è detenuto attualmente agli arresti domiciliari.

La morte di Cerrato, dipendente prima del Ministero della Difesa e poi del Ministero della Cultura, presso gli Scavi di Pompei, suscitò rabbia mista a commozione in tutta la città. L’efferatezza con cui venne compiuto l’omicidio fece rimbalzare la notizia su tutti i mass media, locali e nazionali.

Il tragico episodio rappresenta una pagina nera della storia di Torre Annunziata per la morte inaccettabile di un innocente il cui unico torto fu quello di aver difeso la figlia dalle angherie di persone senza scrupoli.

“Oggi (ieri per chi legge, ndr) ricordiamo Maurizio Cerrato, marito, papà, amico e uomo perbene – afferma il sindaco Corrado Cuccurullo -, ucciso quattro anni fa per aver difeso sua figlia. Vittima innocente, simbolo di coraggio e amore, Torre Annunziata non dimentica il suo sacrificio. La sua memoria vive nei cuori di chi crede nella giustizia e rifiuta la violenza”.