Aveva da poco compiuto 63 anni, ma aveva una vitalità di una quarantenne. Michela Menzione Giordano, da tutti conosciuta come Lilly, se ne è andata a pochi giorni dalla Santa Pasqua, improvvisamente, colpita da infarto mentre era in strada in via Talamo, a pochi passi dalla chiesa del Carmine, la stessa dove ieri una folta folla le ha dato l’ultimo saluto.
Lilly era molto conosciuta in città, soprattutto nel quartiere dove era nata e vissuta. Aveva due figli, Francesca e Gennaro, entrambi emigrati in Germania, dove a Colonia gestiscono una pizzeria “Totò e Peppino”, molto famosa nella città tedesca. Proprio ieri, sabato, Lilly sarebbe dovuta partire per raggiungerli e trascorrere con loro e con i suoi tre nipotini, con un altro in arrivo, le festività pasquali.
Era da anni operatrice scolastica al Liceo Artistico “Giorgio de Chirico” di Torre Annunziata. La dirigente Rosalba Robello la ricorda così: «Lilly era una donna speciale, amata da docenti e studenti. Aveva un carattere forte, ma allo stesso tempo molto dolce e disponibile con tutti. Si dedicava al suo lavoro con dedizione e professionalità. Lascia in noi tutti un grande vuoto e la ricorderemo sempre con tanto amore ed affetto».
Lo stesso affetto dimostrato ieri, nel giorno del funerale di Lilly. Una folla immensa, tra cui una quarantina tra docenti, studenti e colleghi di lavoro, ha accolto con un lunghissimo applauso il feretro all'ingresso della chiesa, dove il sacerdote don Ciro Alario ha officiato il rito funebre. Al termine della Santa Messa è stata letta una toccante lettera indirizzata dai nipoti alla zia Lilly.
«Ciao zia Lilly, non è facile trovare le parole oggi, con il cuore così pieno di tristezza. Ma è proprio il cuore, colmo di amore e gratitudine, che ci guida ora per provare a raccontare, almeno un po’, quanto sei stata speciale per noi… per tutti noi.
Sessant’anni possono sembrare pochi quando una persona lascia un vuoto così grande. Sei andata via troppo in fretta, senza avvisare, come fanno le persone buone che non vogliono disturbare, ma il tuo passaggio in questa vita ha lasciato un’impronta profonda, dolce, indelebile.
Sei stata una madre amorevole, una nonna affettuosa, una sorella presente, una zia esemplare, un’amica sincera, una collaboratrice instancabile… e, soprattutto, una donna dal cuore grande.
Chi ti ha conosciuta sa quanto fosse difficile trovarti ferma. Lavoravi con dedizione sempre pronta ad aiutare, a prenderti cura di tutto e di tutti, con quel tuo sorriso gentile e quello sguardo attento che parlava più di mille parole.
Eri una donna forte, generosa, sempre pronta a donare senza mai chiedere nulla in cambio. Avevi quella grazia delle persone semplici, che sanno ascoltare, capire, accogliere.
La tua casa era una seconda casa per chiunque bussasse alla porta, anzi soprattutto per chi non bussava perché da te ci si sentiva sempre benvenuti, sempre “di famiglia”.
Hai cresciuto i tuoi figli con amore infinito, hai accolto i tuoi nipoti con occhi pieni di luce, e per noi nipoti sei stata una zia meravigliosa. Una zia che sapeva esserci, anche solo con un messaggio, con un gesto, con quel tuo modo di dire con il sorriso: “sei super”.
Ecco, zia, se c’è una parola che oggi ti rappresenta per noi è proprio questa: super. Super nell’amore, nella fede, nella bontà. Super nella tua instancabile voglia di fare, nel tuo lavoro, nel tuo volontariato in parrocchia, nel tuo cuore che non si tirava mai indietro.
Super anche nella fede. Una fede vera, profonda, che ti accompagnava in silenzio, ma con fermezza. Pregavi per tutti, speravi per tutti, e ci insegnavi a fidarci, a credere, a non smettere mai di amare.
Oggi ti immaginiamo tra le braccia di Dio, quella fede che tanto ti ha guidata ora ti abbraccia per sempre. E se chiudiamo gli occhi, ti vediamo lì, con il tuo sorriso buono, mentre ci guardi e, come sempre, ci dici: “siete super”.
Ma no, zia. Quella super sei tu…..e lo sarai per sempre, nel cuore di chi ti ha voluto bene».
La redazione di torresette.news si stringe commossa attorno ai figli Francesca e Gennaro, e ai familiari tutti, per la perdita della cara Lilly.