Francalisa Malacario l’aveva dichiarato alla vigilia dello spettacolo: «Desideriamo semplicemente riportare al pubblico, con occhi nuovi, una delle novelle più rappresentative di Verga». Un desiderio meditato, approfondito, studiato, sudato che ha conseguito la meritata realizzazione sul palcoscenico. Non tradisce l’attesa nemmeno stavolta la quarta sfida artistica lanciata dalla compagnia di Torre Annunziata “Gli Artisti Scalzi”. Dopo “Processo a Gesù” di Diego Fabbri, “Donna Lionora Giacubina” di Dacia Maraini, “Pigmalione” di George Bernard Shaw, il team teatrale oplontino aggiunge altro spessore qualitativo al suo curriculum con una nuova perla: “La Lupa” di Giovanni Verga, portata in scena al Teatro San Francesco di Scafati l’8 e 9 febbraio.
Un testo da brividi autentici se si pensa alle superbe interpretazioni del passato di Anna Magnani e Monica Guerritore. Ma la delicatezza, la raffinatezza, la saggezza e la maturità impiegate dalla regista Francalisa Malacario nell’approccio all’opera, hanno immediatamente allontanato qualsivoglia idea emulativa di messa in scena. Verga andava ed è stato rispettato. Però al racconto è stata impressa un’impronta originale, profonda, intensa con i vari personaggi narrati attraverso una sorta di indipendenza artistica. «Ho cercato di valorizzare la forza drammatica della novella di Verga sia con la rivisitazione del testo che con la messa in scena», aggiunge la regista. Tutto vero. Uno spettacolo trascinante quanto persuasivo, convincente e ipnotico che è salpato dal palco per giungere netto e terso in platea.
Il cast ha materializzato e unito sul palco con fedeltà le linee interpretative tracciate dalla regia, nonostante il consistente coefficiente di difficoltà della recitazione in dialetto siciliano. Un gruppo di attori che si avvale di una presenza di eccellenza come Rudy Medina, professionista di grande rilievo con esperienze al fianco di Vittorio Gassman e Gabriele Lavia. Perfettamente inserito in un contesto amatoriale e alla sua seconda esperienza nei lavori della compagnia, a lui è stato affidato il ruolo di Nanni Lasca, traino fondamentale per l’intera narrazione. Semplicemente magistrale Pina Piacente, protagonista assoluta nel ruolo di Gnà Pina, la Lupa. Totale la sua immersione in un personaggio complesso: non è una donna qualunque, ma un’ombra inquietante, una minaccia per l’intera comunità. Intensa ed appassionante anche l’interpretazione di Marianeve Vitiello, nei panni di Maricchia, la figlia della Lupa. Ma è la performance dell’intera compagnia de “Gli Artisti Scalzi” ad aver contribuito alla realizzazione di uno spettacolo di cifra artistica oltremodo considerevole riaprendo una finestra sulla vita di oltre un secolo fa, ma con realtà terribilmente attuali come il femminicidio.
«Lo stile narrativo di Verga è impersonale e oggettivo. L’autore non giudica i personaggi– conclude Francalisa Malacario – ma li descrive. Ciò è importante perché consente al pubblico di ragionare su questioni esistenziali quali l’amore, il desiderio, la libertà, la repressione e trarne singolarmente le proprie riflessioni».
"La Lupa" è una novella contenuta nella raccolta "Vita dei campi" di Giovanni Verga, pubblicata nel 1880. La storia è ambientata in un piccolo paese della Sicilia e narra la vicenda di una donna, Gnà Pina, soprannominata "la Lupa" a causa della sensualità prorompente e del suo insaziabile desiderio. E’ una creatura decisamente passionale e trasgressiva che non conosce morale e ideologia religiosa. Rappresenta il peccato, il demonio. La sua passione per la vita e per gli uomini la porta a sfidare le convenzioni sociali e a vivere la propria esistenza in modo libero e indipendente fino a scontrarsi con un destino tragico.
Negli ultimi due mesi sei compagnie teatrali di Torre Annunziata (Oplontis Teatro, Satyricon, Filodrammatica Sanfrancesco, ‘A Fenesta d‘a Torre, Teatroinsieme Rovigliano, Artisti Scalzi) hanno rappresentato sei spettacoli portando a teatro quasi 5.000 persone. In questo computo non abbiamo contemplato gli spettatori delle tre rassegne in corso sul territorio: al Teatro Magma, allo Sport Club Oplonti e al Teatro San Francesco. I numeri, come sempre, hanno una funzione comunicativa molto più efficace di tante parole. Il sindaco di Torre Annunziata è anche un uomo di numeri, considerando il suo curriculum professionale.
Lo invitiamo, dunque, in calce all’ennesima recensione dell’ulteriore dimostrazione di eccellenza del territorio nella promozione culturale (banalmente ricordiamo che il teatro è cultura), a considerare di gratificare questi autentici visionari dello spettacolo amatoriale con la sua presenza. Non sempre, ogni tanto. Chissà, potrebbe rappresentare anche una iniezione positiva di entusiasmo da trasferire nella sua attività amministrativa. Perché solo accomodandosi in platea e assistendo a queste performance, può iniziare a conoscere un’altra Torre Annunziata. Che esiste. Ci creda Cuccurullo, esiste!
Il cast di “La lupa” di Giovanni Verga: Pina Piacente (Gnà Pina), Rodolfo Medina (Nanni Lasca), Marianeve Vitiello (Maricchia), Marilena Sorrentino (Rosalia), Luciano Donadio (Malerba), Marisa Amodio (Calogera), Carola Flauto (Cardilla), Vincenzo Sansone (Bruno), Adriana Agresti (Lia), Rosa Zeccato (Zia Filumena), Michele Parlato (Neli), Iacopo Cannavale e Luigi Vitiello (bambini). Regia: Francalisa Malacario. Scenografia: Raffaele De Cristofaro. Aiuto regia e scene: Marianeve Vitiello. Fonico: Vincenzo Sansone Musica: Enzo Raiola, Marica Russo. Canto: Lisa Iovane. Balletto: Ballet Studio di Barbara Castellano e Massimo De Rogatis.