«Storia e storie. Due parole che dovrebbero avere lo stesso significato. La storia è la narrazione di ciò che è avvenuto, ma basta poi fare il plurale per ridurne il concetto. Perché se la storia è quella che impariamo a scuola nei libri di testo con protagonisti i grandi, le storie sono quelle raccontate da noi, dalle persone comuni che si confondono nell’anonimato. Eppure sono queste ultime che dovrebbero essere attenzionate in quanto condivise nella quotidianità e, dunque, più vicine a noi».
Emilia Pagano, socia emerita dello Sport Club Oplonti, con questa profonda riflessione introduce “Poche storie”, il reading teatrale che una superba Gea Martire ha portato in scena nella sede del sodalizio ieri sera, secondo appuntamento della rassegna “Il teatro palcoscenico della vita” promossa dalla commissione cultura.
«Riunirsi per ascoltare una voce, capace di condurre altrove attraverso la magia di racconti, è cerimonia antica che si svolgeva intorno al fuoco di una stanza, di un cortile, di una stalla», sostiene Gea Martire. Un rito che sul territorio di Torre Annunziata è stato rievocato e rappresentato proprio lo scorso 21 gennaio nell’evento “I cunti attuorno ‘a vrasera” nell’ambito del progetto “Costruiamo gentilezza”, referente l’ambasciatrice Anna Vitiello.
Lo spettacolo “Poche storie” potremmo, quindi, innestarlo in questo desiderio di purificazione spirituale che emerge dal territorio per recuperare con la memoria e restituire scene di un’epoca antica dove la comunicazione orale era ancora uno strumento principale e fondamentale di connessione.
Gea Martire ha scelto tre storie per sollecitare il pubblico a meditare sull’ostica, a volte enigmatica, gestione delle relazioni umane. Il primo “cunto”, tratto da una raccolta di racconti orali della tradizione contadina rielaborati da Roberto De Simone, narra la storia di un calzolaio, mastu Francisco. Una favola dove si sovrappongono sentimenti contrastanti come avidità e generosità, ma anche astuzia e sagacia.
La seconda storia, estratta da “Mamme. Piccole tragedie minimali” del drammaturgo stabiese Annibale Ruccello, è un fitto, compresso, incalzante dialogo tra una madre e una figlia. La notizia della gravidanza della ragazza, ad opera di un uomo considerato di “poco conto”, trascina ad un epilogo tragico.
L’ultimo racconto è un monologo tratto da una commedia di Manlio Santanelli: “Il mio cuore nelle tue mani”. Una mamma, ottenebrata dall’amore, non riesce ad accettare la criminale attività del figlio scippatore.
“Poche storie” è uno spettacolo coinvolgente e affabulatorio con una Gea Martire semplicemente sontuosa. L’attrice torrese provoca un effetto deflagrante sul pubblico. Arriva in platea con l’intensità, l’energia, la profondità, la tecnica, il ritmo della sua recitazione. Un’operazione di seduzione di rara bellezza artistica che conduce gli spettatori in un percorso indelebile di emozioni.
A completare con sapienza la cucitura dei tre quadri teatrali sono la chitarra e la voce del maestro Lello Ferraro che, attraverso un repertorio musicale estremamente trasversale, ha sottolineato e interagito in maniera ideale con la narrazione. Canzoni come “Carmela”, “Zingara”, “E’ l’uomo per me”, “Viva la mamma” convivono perfettamente con canti popolari della tradizione napoletana.
«L’intento di questo spettacolo – sostiene Gea Martire - è interessare, incuriosire, divertire per un’ora e dieci minuti, catturare l’attenzione di chi ascolta, come avveniva un tempo, quando ancora non c’era da combattere con squilli di cellulari, messaggi e Whatsapp». Ed è quello che è puntualmente avvenuto ieri sera allo Sport Club Oplonti a dimostrazione che anche le piccole storie, raccontate con forza, professionalità e determinazione, possono avere un impatto esplosivo.
Gea Martire è reduce da due importantissime interpretazioni con relative apparizioni televisive, entrambe con testi di Eduardo De Filippo: il film per la TV “Questi fantasmi”, con la regia di Alessandro Gassmann, che la rete ammiraglia Rai Uno ha proposto in prima serata lo scorso 30 dicembre e la commedia “Gennareniello”, andata in onda sabato 25 gennaio 2025 su Rai5 e in streaming su RaiPlay, diretta da Lino Musella.
Per chi se lo fosse perso ieri, lo spettacolo “Poche storie” è in programma sabato 8 febbraio 2025 alle ore 21.00 al Teatro Tedér (il teatro del rimedio) che si trova a Napoli in via Flavio Gioia 66 nella zona di Piazza Municipio. Si tratta di un nuovo spazio teatrale inaugurato lo scorso ottobre e ricavato da una chiesa sconsacrata, diretto dall’attrice Veronica Mazza.