«Se non si può annullare il tormento, si può invece sperare, riflettere, prendere coscienza».

“La giornata internazionale della Memoria” a Palazzo Criscuolo a Torre Annunziata si apre con una profonda citazione di Elie Wiesel, premio Nobel per la pace nel 1986, scrittore, giornalista, saggista, filosofo, attivista per i diritti umani di origine ebraica, nato in Romania, naturalizzato statunitense, superstite dell'Olocausto.

L'intervento dell'assessore Lina Nappo

E’ l’assessore alla cultura del Comune oplontino Lina Nappo a spiegare la scelta del capoverso iniziale dell’evento: «La giornata della memoria non è solo un tributo alle vittime dell’olocausto, è un modo per ricordare, ma anche per raccontare. La narrazione ci consente di tenere vivo nel nostro cuore, nella nostra testa uno degli eventi più tragici di tutta la Storia dell’umanità, non solo del secolo scorso. Bisogna prendere coscienza e non dimenticare una pagina buia nella quale dominavano l’orrore e il dolore. La memoria non deve essere solo un tributo, ma rappresentare una condanna universale ad ogni tipo di discriminazione».

Il Liceo Artistico e delle Scienze Umane “Giorgio de Chirico”

L’intensa ed emozionante mattinata è stata caratterizzata dai contributi culturali di quattro Istituti scolastici superiori di Torre Annunziata. Gli studenti del Liceo Artistico e delle Scienze Umane “Giorgio de Chirico” hanno presentato un cortometraggio dal titolo “Convoglio n. 6”, che racconta la storia di Luciana Pacifici, nata a Napoli nel maggio 1943, figlia di genitori ebrei, e morta ad Auschwitz nel febbraio 1944 a soli 9 mesi: è passata alla storia come la più piccola deportata deceduta nei campi di sterminio. L’opera è risultata vincitrice del “Concorso Shoah” nell’ambito regionale scolastico grazie al quale gli studenti del de Chirico hanno potuto visitare i campi di concentramento di Auschwitz e Birkenau.

L'Istituto Comprensivo “Graziani-Cesaro Vesevus”

I ragazzi dell’Istituto Comprensivo “Graziani-Cesaro Vesevus” si sono soffermati sulla storia di Liliana Segre, da quel 30 gennaio 1944, quando si ritrovò su un carro bestiame al binario 21 della Stazione Centrale di Milano, destinazione Auschwitz. La piccola Liliana aveva solo 13 anni. Da quello stesso binario, tra il 1943 e il 1945, partirono 15 convogli stipati di migliaia di ebrei destinati alle camere a gas, a causa della persecuzione nazifascista. Dei 776 bambini italiani di età inferiore ai 14 anni che furono deportati nei campi di concentramento, sopravvissero solo Liliana e altri 24.

Il Liceo Statale “Pitagora-Croce” 

Il Liceo Statale “Pitagora-Croce” ha presentato un video: “L’arte della resistenza”, storia di una coppia di pittori di religione ebraica, Felix Nussbaum e Felka Platek, perseguitati, imprigionati e assassinati ad Auschwitz. Gli studenti hanno rimarcato il passaggio nelle loro opere da un’iniziale arte libera e non oppressa a quella successiva, condizionata dalla detenzione, in cui non c’è più speranza di trovare la pace.

I liceali hanno proposto, poi, un secondo momento di riflessione sull’esperienza dello psicologo Viktor Frankl nei campi di concentramento riportata nel libro “Uno psicologo nei lager”, pubblicato nel 1946 e diventato presto un best seller.

L'Istituto “Marconi-Galilei”

Assolutamente profondo e toccante il cortometraggio proposto dagli alunni dell’Istituto “Marconi-Galilei” dal titolo “Una farfalla per ricordare”. «E’ ultima farfalla, proprio l’ultima di un giorno così intenso e così assolutamente giallo. Come una lacrima di sole quando cade su una roccia bianca, così gialla, così gialla. E’ l’ultima farfalla a volare in alto leggera…», recitano gli studenti. E proseguono: «Si tratta di azioni turpi, malate, insensate di cui ci vergogniamo e che pesano sulla nostra identità. La Shoah è una di queste. I libri e le opere di chi ha vissuto questa immane tragedia restano a testimonianza di chi, anche numerose generazioni dopo, non può rimanere indifferente a tali devastanti avvenimenti».

L'intervento del sindaco Corrado Cuccurullo

Il sindaco Corrado Cuccurullo ha ringraziato gli studenti presenti per “le doti di sintesi nelle rappresentazioni, ma soprattutto per l’emotività delle stesse”. Ha poi chiesto espressamente alle scuole di poter utilizzare i cortometraggi e le altre opere per la creazione di un totem divulgativo a disposizione dei visitatori di Palazzo Criscuolo. «Questa è la casa di tutti i torresi – ha sottolineato il primo cittadino – con un immenso valore storico e testimone della lotta antifascista soprattutto nel periodo oggetto dei lavori presentati oggi. Non basta solo la memoria per ricordare il passato perché questo passato è molto più vicino di quanto si possa pensare. Occorre responsabilità e impegno costante per tenere lontani quegli eventi. E voi studenti torresi, nella giornata della Memoria, avete dimostrato proprio questo: responsabilità e impegno».

L’Associazione “Amicizia ebraica-cristiana” di Napoli

La professoressa Diana Pezza Borrelli, cofondatrice dell’Associazione “Amicizia ebraica-cristiana” di Napoli, ha portato la sua testimonianza di impegno di una vita intera spesa per la giustizia sociale. «Mi avete emozionata. E a voi studenti volevo sottolineare la fortuna di poter essere aiutati a comprendere e a fare della scuola il luogo di crescita personale e collettiva. Credetemi, non è un aspetto comune né scontato. Soprattutto nella scuola pubblica dove esistono docenti che stimolano all’approfondimento, al conseguimento di importanti valori».

L'Associazione Nazionale Partigiani Italiani

La docente Laura Inserviente, in rappresentanza della “Associazione Nazionale Partigiani Italiani”, ha portato l’esperienza diretta di suo padre Gennaro che con coraggio ha difeso il nostro territorio contro il fascismo e contro le leggi razziali.

L'intervento di Pier Giuseppe Andassio (Forum dei Giovani)

Il presidente della commissione cultura del comune di Torre Annunziata Francesca Caso ha introdotto, infine, l’intervento di Pier Giuseppe Andassio, rappresentante del Forum dei Giovani che, rivolgendosi agli studenti, ha detto: «Il mondo è nelle nostre e vostre mani. Pensiamo ai giovani di quel tempo che hanno avuto il coraggio di mettere tutto in discussione. Non era facile. Soprattutto perché la propaganda fascista era forte e determinata con tutti gli strumenti a sua disposizione. Molti ragazzi che si sono uniti alla resistenza partigiana avevano la mia e la vostra età. Una scelta d’amore per difendere e lottare per un mondo di libertà, uguaglianza e fraternità. E, dunque, noi giovani di oggi, come quelli di allora, abbiamo l’obbligo d’interrogarci: siamo in grado di mettere tutto in discussione?».

Una riflessione profondamente seria soprattutto con i venti di guerra nel mondo che oggi spirano sempre con maggiore intensità.