A cura della Redazione

Cinque famiglie ricevono un’ordinanza di sfratto da parte del Comune di Torre Annunziata e divampa la protesta.

Questa mattina, i componenti di cinque nuclei familiari che occupano gli alloggi di un vecchio fabbricato di proprietà privata in Largo Grazie, adibito negli anni ’70 a scuola elementare, si sono recati presso gli uffici comunali di via Provinciale Schiti per chiedere di essere ricevuti dal sindaco Corrado Cuccurullo. A loro carico pende un provvedimento di sfratto che dovrebbe essere esecutivo entro questo mese di gennaio.

Si tratta di tre famiglie con 1, 2 e 4 figli piccoli, e due donne ultraottantenni. Queste ultime occupano gli “alloggi” dal dopo terremoto del 1980, mentre le altre tre famiglie sono subentrate nel corso degli anni. Il Comune versa al proprietario dell’immobile un canone mensile, e gli inquilini al Comune una indennità di occupazione.  E così si è andati avanti per circa 45 anni.

Ora invece le cose ora sono cambiate e questi cinque nuclei familiari si troveranno tra pochi giorni “in mezzo ad una strada”.  Da qui la protesta.

“Non sappiamo proprio cosa fare, siamo disperati – afferma una mamma con quattro figli piccoli, di cui uno diversamente abile -. Mio marito non lavora e viviamo di sussidi sociali. Se perdiamo la residenza perdiamo anche il diritto ad alcune prestazioni a nostro sostegno. Dove troviamo un altr’altra abitazione considerato che i proprietari chiedono come garanzia una busta paga?  Il sindaco già conosce la nostra situazione e ci aveva assicurato che sarebbe venuto in nostro aiuto. Ora invece ci viene notificato di lasciare casa entro questo mese. Come è possibile tutto ciò? Voglio precisareche paghiamo regolarmente il “canone di locazione” (indennità di occupazione, ndr) al Comune, l’ultimo lo abbiamo versato a dicembre”.

Come accennato sopra, tra gli sfrattati anche due donne anziane. Ci risulta difficile pensare che l’Ufficio Politiche Sociali non riesca a trovare una soluzione per queste due ultraottantenni che da un giorno all’altro saranno private del loro alloggio.

La situazione abitativa a Torre Annunziata, ma non solo, è molto critica. Negli anni passati, quando si è proceduto a liberare strutture occupate per anni abusivamente, ad esempio scuole non più frequentate da studenti, si è cercato di andare incontro alle famiglie corrispondendo loro un contributo una tantum affinché trovassero una sistemazione autonoma alloggiativa. Non è una panacea, ma perlomeno si dava nelle loro mani uno strumento in più per trovare casa.

La politica, tra i tanti suoi compiti, ha anche quello di trovare soluzioni a situazioni complesse, soprattutto quando ci sono implicazioni di carattere sociale.