Lo scorso 6 ottobre sono stati celebrati i 100 anni della radio in Italia. Uno straordinario strumento di comunicazione che ha favorito la promozione culturale, la diffusione del sapere, lo scandire degli eventi, l’evolversi e il ritmo del tempo. Vincenzo Pinto lo conobbi nel 1977 in una emittente di Torre Annunziata, Radio Antenna Vesuvio.

Stava nascendo negli studi di via Vesuvio, sotto la possente guida dell’immenso Nardino Sfera, un dream team di giornalisti irripetibile per qualità, intensità, affiatamento, stima, familiarità e disponibilità. Vincenzo collaborava già con testate come Sport Sud e Lo Sport del Mezzogiorno, ma fu attratto comunque dall’incredibile fenomeno che andava diffondendosi in Italia all’epoca: le radio libere.

Quell’esperienza pioneristica cementò un’amicizia autentica che il tempo ha consolidato, rinsaldato, rafforzato spingendola molto al di là dell’aspetto professionale. Un anno fa, il 15 ottobre 2023, Vincenzo improvvisamente ci ha lasciati. E da quel giorno spesso un’immagine onirica si ripresenta nitida nella mia mente: la redazione di un giornale radio riunita attorno ad un tavolo per discutere la struttura del programma successivo da mandare in onda. Riconosco indistintamente: Franco Correale, Nardino Sfera, Catello Coppola, Silvestro Di Maria e Vincenzo Pinto. Indossano tutti la gloriosa casacca bianca, quella del Savoia.

Martedì 15 ottobre 2024, nella Chiesa della SS. Trinità in via Gino Alfani a Torre Annunziata, alle ore 18.00, una celebrazione eucaristica ricorderà il “nostro” Vincenzo dodici mesi dopo la sua scomparsa.

CHI ERA VINCENZO PINTO

Vincenzo Pinto era un giornalista raffinato, elegante, riservato, discreto, competente e professionale. I suoi racconti erano profondi, incisivi, penetranti anche quando le redazioni dei giornali ne riducevano la misura. Vincenzo era il “giornalista”. E subito dopo, quasi per un automatismo epidermico, molti aggiungevano “del Savoia”. Sì, perché la vita di Vincenzo e le vicende ultracentenarie della squadra di calcio di Torre Annunziata si sovrapponevano quotidianamente generando una perfetta simbiosi. Una interrelazione intensa, intima, autentica che scandiva con puntualità il ritmo delle sue giornate.

Vincenzo è annoverato in quella generazione di giornalisti torresi i cui nomi sono rimasti scolpiti nell'immaginario collettivo della nostra città.

Nell’arco della sua carriera, il prof. Pinto ha attraversato uno spazio temporale di oltre cinquant’anni nel pianeta “Savoia”, raccontandone imprese, cadute, vittorie, sconfitte, emozioni, storia. La Gazzetta dello Sport e Il Mattino sono le testate che hanno ospitato per lunghi anni i suoi scritti, ma l’impronta della sua professionalità l’ha impressa anche su La Voce della Provincia, Sport Sud, Lo Sport del Mezzogiorno, Antenna Vesuvio Radio Televisione, Tele Capri, Alè Savoia.

Di “Alè Savoia” (editrice “Associazione Leonardo Sfera”), uno dei primi periodici nazionali dedicati interamente ad una squadra di calcio, era il direttore responsabile.

Vincenzo era anche un Uomo impegnato nella promozione culturale sul territorio e non solo per la sua attività di docente di materie letterarie che lo ha visto contribuire alla formazione di intere generazioni di studenti. Amava la musica, ma il privilegio di sentirlo cantare era riservato ai suoi amici più intimi. Quelli con cui condivideva i momenti ludici e di riflessione.

La sua capacità di convertire i pensieri in parole, prima sussurrate e poi scritte, era straordinaria. Il suo aspetto appariva serioso solo all’impatto iniziale, perché bastava sottoporgli l’argomento “Torre Annunziata” per rendere luminoso il suo sguardo da cui filtrava nitido l’amore smisurato per il territorio vesuviano.

E’ venuto a mancare per un malore improvviso a 74 anni il 15 ottobre 2023.