Passeggiando per il quartiere Provolera, per toccare con mano la duplice realtà di questa zona di Torre Annunziata. È stato questo il significato della visita del sindaco Corrado Cuccurullo, che ha percorso le stradine di questo rione per avere un contatto diretto con i cittadini che vi abitano e con le problematiche presenti.
Dopo aver terminato la prima riunione di giunta, il nuovo esecutivo, a cui si è aggiunto il presidente del consiglio comunale Davide Alfieri ha visitato la Provolera. Ad accoglierli il comitato di quartiere che li ha guidati a scoprire i loro tentativi di rigenerazione urbana, abbellendo le case con murales (illustrati da Anna Vitiello), i vicoli con piante e fioriere, e installando striscioni di benvenuto.
Piccoli ma significativi segnali e messaggi alle Istituzioni per testimoniare la loro volontà di rinascita. Un esponente del comitato ci ha fatto notare un murales rappresentante un albero con la scritta “Ri-bello”, quasi a significare sia la loro ribellione al degrado che la volontà di ridare bellezza al loro quartiere. Il sindaco, su segnalazione di un cittadino, ha anche preso nota, con foto ed appunti, del pericolo esistente vicino ad un palazzo abbattuto. “Ora tocca all’amministrazione comunale attivare interventi mirati - ci ha detto un’altra esponente del comitato - per ripavimentare le viuzze, per effettuare una pulizia e disinfestazione radicale, per risolvere le nostre problematiche”.
Sono state queste le richieste del comitato, molto attivo, guidato dalla presidente Rosaria Langella.
Poi, attraverso le rampe, il primo cittadino si è avviato con i presenti verso il rione “Pescatori”, dove la delegazione ha visitato anche questa zona ed i murales realizzati.
Alla fine tutti nei pressi dell’ex “Circolo pescatori”, in occasione del quarantesimo anniversario della strage di Sant’Alessandro del 26 agosto 1984, che provocò otto morti e sette feriti, per testimoniare l’impegno dell’amministrazione nel campo della lotta al crimine e per ricordare questo cruento episodio della nostra storia cittadina, le cui scene di terrore e di morte sono state riprese nel film “Fortapasc”.