Il sindaco chiude le scuole e dichiara Torre Annunziata zona arancione.
Una vittoria delle accanitissime mamme del gruppo “Tuteliamo i nostri figli, sì alla DAD”?
Certamente no. Questa faccenda, scuole aperte scuole chiuse, che oramai ha diviso l’opinione pubblica (in termini numerici 850 pro Dad con una petizione presentata alle Istituzioni ed una cinquantina che hanno firmato il ricorso al Tar per il rientro a scuola), sembra diventata una guerra mediatica.
Ma così non è. Almeno non lo è per le mamme del gruppo social pro Dad. Se una città diventa zona arancione, se la vita rallenta, se le scuole restano chiuse è evidente che l’emergenza è davvero seria. I numeri dei contagi aumentano in maniera esponenziale e questo di certo non può essere considerata una vittoria. Ne usciamo tutti sconfitti.
Da sempre Iolanda Tessitore, amministratrice del gruppo, ha ribadito un concetto chiaro e lineare: “Tutte noi vorremmo che i nostri figli tornassero tra i banchi di scuola – chiarisce - perché questo vorrebbe dire che finalmente siamo usciti dal pericolo della pandemia. Ma con questi dati sui contagi aprire è davvero un suicidio, non perché a scuola i bimbi contraggono il virus, ma perché la scuola è da sempre luogo di trasmissione e diventerebbe così uno strumento di moltiplicatore di contagi. Noi siamo contente che il sindaco Ascione abbia chiuso le scuole, una scelta dettata da dati inconfutabili, l’aumento esponenziale dei contagi. Ancora una volta ha scelto di tutelare il diritto alla salute, garantendo anche quello dell’istruzione, perché ricordiamoci che la DAD è scuola”.
“Additare il primo cittadino è facile - così esordisce Adelaide Tessitore - ma invito i miei concittadini ad una maggiore responsabilità e a rispettare davvero le regole. Molti lamentano addirittura che il sindaco abbia optato per la zona arancione e non per la rossa. Ma sanno cosa vuol dire zona rossa? Fame per molti concittadini che non hanno lavoro adeguato e che si guadagnano il pane quotidianamente. A Torre c’è una grande povertà, non dimentichiamolo”.
Ovviamente l’ordinanza del primo cittadino sulla chiusura scuole, ha anche acquietato gli animi di molte mamme.
“Il sindaco ha preso la decisione più giusta, a garanzia di studenti e genitori - afferma Caterina Borriello -. È la massima autorità sanitaria sul territorio e le responsabilità sono tutte in capo a lui. Io rispetto tutte le opinioni, ma ci sono state persone che hanno utilizzato questa vicenda a scopi politici per mettere in difficoltà Ascione, seppur non vivono neppure a Torre. Alla fine ne sono uscite sconfitte perché la maggioranza dei genitori, dei docenti e dei dirigenti scolastici è pro Dad, l’unico strumento per difendere i nostri figli”.
“Troppe frasi populistiche si leggono in quest’ultima settimana sui social - afferma Rosanna D’Uva – ormai l’argomento scuola ha preso una direzione diversa. Demagogia, politica, omertà. Ci si nasconde dietro espressioni sempliciotte che non hanno nulla a che vedere con il fine ultimo: salvaguardare gli indifesi, tutelare il diritto alla salute, fronteggiare l’emergenza. Qui nessuno ha vinto, non esistono vinti e vincitori, perché a morire sono persone della nostra terra, a soffrire sono i nostri figli, che in questo momento – conclude – hanno bisogno solo di essere tutelati il più possibile. Il resto è solo follia”.
La chiusura delle scuole accende i riflettori su un altro cruciale argomento, oggetto di discussione. Giovani che versano per le strade senza meta, folla ai centri commerciali, strade affollate, negozi pieni, norme non rispettate. Ed ecco che spunta la domanda “dove sono i controlli”?
A tal proposito Daniela, mamma pro Dad afferma: “I controlli ci sono. In questi giorni proprio a Torre sono state chiuse delle attività commerciali e ne sono state sanzionate altre per non il mancato rispetto delle misure antiCovid. È impensabile, però, che le forze dell’ordine possano stare in ogni dove e in ogni quando 24 ore su 24. Ed è qui che dovrebbe intervenire il senso civico e la responsabilità di ognuno di noi. Purtroppo - prosegue - dobbiamo anche pensare che, oltre al rispetto delle regole per fronteggiare l’emergenza sanitaria, sul nostro territorio le forze dell’ordine sono impegnate quotidianamente nell’affrontare altre emergenze, la delinquenza ad esempio, perché – conclude – Torre è anche questo”.
Negli ultimi giorni Torre Annunziata è all’onore della cronaca per i “boom di contagi”. Ma nemmeno questo sembra spaventare una parte dei torresi, che vivono questa fase con leggerezza e disinvoltura e probabilmente non hanno ancora capito il “mostro” che hanno di fronte.
“Il coronavirus ha portato via con sé tante vite - racconta Katia Russo - e ha lasciato dolore e paura in tutti noi. L'emergenza sanitaria è stata mondiale, ma solo da gennaio i contagi nella nostra città sono aumentati vertiginosamente. Fortunatamente il nostro sindaco ha cercato di tutelarci in tutti modi adottando misure giuste per far fronte all’avanzare del mostro invisibile. Questa è una guerra senza armi, l’unico modo per difenderci è quello di tutelarci in primis da soli, restando a casa. Tutto ciò che leggo sui social è frutto di interessi politici che non tutelano affatto la salute pubblica. Commenti beceri, frasi fatte, paragoni assurdi tra le scuole del nord e quelle del sud. Ma dobbiamo essere obiettivi, sappiamo bene il modo di pensare e agire di molti concittadini. Il rispetto delle regole è sempre stato un optional a Torre Annunziata. Forse chi scrive certi commenti e insinua certe falsità non vive la città o forse è circoscritto nella sua Torre per bene, tralasciando la vera realtà di Torre. E questo – conclude - di certo non può essere colpa del sindaco”.
Sul fronte dei genitori favorevoli all'apertura delle scuole la decisione del sindaco Ascione ha lasciato l'amaro in bocca. E non si esclude che si possano intraprendere altre iniziative (nuovo ricorso al Tar?) per obbligare il primo cittadino a far tornare gli studenti in classe.
A questo punto, però, è lecito porci alcune domande. I bimbi non vanno a scuola da circa un anno? Vero. I bimbi sono coloro che stanno pagando il prezzo più alto con l'emergenza coronavirus? Altrettanto vero. Ai bimbi manca la scuola? Vero anche questo.
Ma a quanti bimbi ancora deve mancare l'affetto di un nonno, il calore di una mamma? Quanti bimbi ancora devono dire addio ai loro cari?
La scuola tornerà, la loro vita ritornerà a risplendere. Non hanno perso nulla che non potrà essere recuperato. Lo studio, la socializzazione, gli amici, lo sport. Ma le vittime covid no, quelle non potranno mai ritornare.