“Elementare Watson”. Vi ricordate la frase che Sherlock Holmes, detective privato, diceva al suo amico Watson per dimostrare che il caso di cui si era interessato era semplice da capire?
Mai come nel nostro “caso” la frase cade a pennello. Infatti era alquanto “semplice da capire” che una volta installata la passerella su Rampa Nunziante per permettere il transito pedonale, questa venisse utilizzata anche dai ragazzi in motorino. Per prevenire questi comportamenti l’amministrazione comunale aveva impartito precise disposizioni ai vigili urbani di tenere sotto controllo questo tratto di strada. Ma alle 21,00 il turno dei vigili termina e quindi viene a mancare qualsiasi controllo.
Ed è proprio nelle ore serali che entrano in gioco questi balordi motociclisti che mettono a repentaglio la loro incolumità e quella dei cittadini che si trovano a percorrere la passerella. Non solo: il transito dei motorini sulla struttura in ferro la rende sempre più precaria e instabile.
Il problema, come si intuisce, non è di facile soluzione (a meno che non si sorvegli la Rampa 24 ore su 24) e attiene particolarmente al senso civico delle persone. Sottrarre vigili urbani ai loro compiti istituzionali, soprattutto nel periodo estivo quando ci sono meno agenti in servizio per le ferie estive, per questioni che dovrebbero riguardare la normalità è un paradosso che sorprende, ma fino ad un certo punto. Non dimentichiamoci che l’amministrazione comunale è stata costretta a mettere un agente di polizia municipale all’ingresso dell’ex Parco Cristo Re per tutelare la privacy di un condòmino che veniva apostrofato con frasi omofobe da orde di ragazzi.
A volte si fa presto ad inveire contro le manchevolezze della pubblica amministrazione, che in determinati casi ci sono tutte, ma bisognerebbe anche chiedersi se tutti adempiono appieno al proprio dovere civico. E la risposta non sempre è affermativa.
Si parla molto del futuro della nostra città, votata al turismo e alla promozione delle proprie bellezze naturali. Siamo pienamente d’accordo che sia questo l’indirizzo da seguire. Ma c’è bisogno anche di un cambiamento culturale di una parte dei cittadini, non molti per fortuna, che prenda coscienza che Torre Annunziata ha le risorse e le potenzialità per attrarre turismo e creare così nuova e più duratura occupazione. Un processo non breve, ma non partiamo neppure dall’anno zero.
Siamo i cittadini che più di ogni altri dell’hinterland napoletano rispettano le regole per quanto riguarda l’uso del casco sui motorini. E’ bastata la perseveranza di un ufficiale dei carabinieri per “educarci” all’uso di questo copricapo protettivo, utile peraltro alla stessa salvaguardia dell’incolumità dei motociclisti.
Bisognerà allora proseguire su questa falsariga. “Educare per crescere nella legalità”, un "vademecum" indispensabile se si guarda al turismo come obbiettivo da raggiungere in tempi relativamente brevi. Ed in ciò un ruolo importante lo dovrà assumere l’amministrazione comunale, che dovrà esigere, con perseveranza e ferma autorità, il rispetto delle regole da parte di tutti i cittadini.
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