Astensione totale dalle udienze per otto giorni. E' la forma di protesta, approvata a maggioranza dall'Assemblea Generale dell'Avvocatura oplontina, decisa in relazione alle carenze degli uffici del Giudice di Pace di via Margherita di Savoia.
Dal 15 al 23 febbraio, dunque, avvocati in sciopero. Niente udienze civili, penali, amministrative e tributarie dinnanzi a tutti gli organi di giustizia del territorio del Tribunale di Torre Annunziata. Deliberata, inoltre, l’occupazione ad oltranza del secondo piano dell'ex Istituto dei Salesiani di via Margherita di Savoia, a decorrere dal giorno successivo, cioè a partire dal 16 febbraio.
L'Assemblea ha anche deciso di indire una manifestazione pubblica aperta alla cittadinanza, ai politici e ai sindaci dei Comuni facenti capo l’ufficio del Giudice di Pace per sensibilizzare le autorità, in primis Ministero della Giustizia, Corte di Appello di Napoli e Tribunale di Torre Annunziata, a fare quanto in loro potere per risolvere i problemi di carenze di organici lamentati.
«Siamo stati noi - commenta il presidente dell'Ordine degli Avvocati, Gennaro Torrese -, con i nostri soldi, a supportare l'apertura dei nuovi uffici. I problemi, nonostante il trasloco, tuttavia persistono visto che dipendono da una cronica carenza di personale, aggravata peraltro da richiami di personale dal locale Tribunale, e da inefficienze che sono da ascrivere a fattori che dipendono dal Ministero e dalle Autorità preposte alla gestione dell’Ufficio. Le carenze organiche - prosegue Torrese - potrebbero essere sopperite con il ricorso della mobilità interna di personale della Pubblica Amministrazione, che è già in esubero come i dipendenti della ex Provincia di Napoli. Ritengo che ogni protesta, anche la più plateale, vada messa in campo e sia condivisa. Perché - conclude - solo una protesta condivisa può avere successo».