Il principe Emanuele Filiberto di Savoia, in una lunga intervista rilasciata al Corriere della Sera, interviene anche sulla vicenda della squadra di calcio di Torre Annunziata, confermando ancora una volta la sua proposta di dare una mano al Savoia Calcio.
Giorni fa il principe aveva diramato un comunicato nel quale si dichiarava pronto a farsi garante di una cordata imprenditoriale per rilevare il club di Torre Annunziata
Riportiamo di seguito uno stralcio dell’intervista sul Corriere:
Lei si è fatto avanti per rilevare il Savoia calcio di Torre Annunziata in Campania. Perché?
«Seguo con attenzione la società sportiva da un paio di anni, mi colpì quando tornai per la prima volta in Italia e incontrai il club: mi regalarono la loro maglia ... e il fatto che non abbiano mai cambiato quella maglia, quel nome, ecco mi ha fatto piacere. Come mi ha addolorato vedere la camorra, gli scandali e i conseguenti arresti, macchiare quei colori, quelli della più antica società sportiva del Centro-Sud».
Cosa intende fare?
«Il 9 novembre sarò a Torre Annunziata per incontrare la dirigenza attuale, i tifosi e presentare la nostra proposta. Ho individuato tre persone con le quali proveremo a dare un futuro al Savoia, un futuro di società sportiva pulita: Nazario Matachione, l’ingegnere Roberto Passariello e Marco Limoncelli. Matachione, noto per le sue capacità imprenditoriali, nonostante qualche sua iniziale perplessità alla fine si è deciso a starmi vicino per un aiuto esclusivamente tecnico grazie all’esperienza maturata nel settore. Passariello è un esperto in certificazioni internazionali, della lotta al doping e dello sport pulito. Quanto a Limocelli arriva dalla finanza. Con noi anche l’avvocato Elio D’Aquino, garante della massima trasparenza e legalità: avrà l’incarico di tenere lontana camorra e criminalità. Anzi, vorrei lanciare con il Savoia 1908 (al momento dodicesimo nel girone A di eccellenza) anche un progetto per tenere i giovani lontani dalla criminalità».
In concreto, cosa ha in mente per i giovani?
«Se la nostra proposta imprenditoriale sarà accettata vogliamo creare anche un centro sportivo per i giovani, per aggregarli e tenerli lontani dalla criminalità».
C’è un nuovo ministro dello Sport, Andrea Abodi. Vi conoscete?
«No, ma è noto per la grande competenza in materia sportiva e confido nel suo appoggio al progetto».
Dalle dichiarazioni del principe, si coglie un’effettiva volontà di concretizzare la sua proposta per continuare a mantenere quel legame che unisce la sua Casata con una squadra di calcio tra le più longeve del calcio italiano.
Ci riuscirà? Staremo a vedere…
Nella foto il principe Emanuele Filiberto con gli uomini della sua cordata: (in alto da sinistra) Matachione, Passariello, (in basso da sinistra) D'Aquino, Limoncelli