La statua di Carlo Conti posizionata all’esterno dell’Ariston, parodia di quella iconica di Mike Buongiorno, presentata da Alessandro Cattelan durante un collegamento con il Festival di Sanremo, è durata quanto un gatto in tangenziale. Il motivo? Durante la coreografia di Chiamo lo chiami tu eseguita da Gaia e i suoi ballerini, la statua ha preso un colpo, e il braccio si è rotto nel bel mezzo della performance. A pubblicare il video del momento è stato lo stesso Cattelan, che sui social ha ironicamente scritto: “Doveva succedere, scusa Carlo”. Gaia e i suoi ballerini hanno ovviamente riso, e nel congedarsi la cantante ha detto a Cattelan: “Ciao, alla prossima amputazione!”.
Gaia parla del suo brano
“Il brano parla di quel limbo d’indecisione che ci blocca, quei dubbi che ci allontanano dal nostro istinto più profondo e primordiale. È una canzone molto leggera e ballabile ma con un sottotesto che, se ascoltata con attenzione, si coglie facilmente”. In merito al significato della canzone, ha aggiunto: “Sto realizzando adesso quello che sta succedendo. ‘Chiamo io chiami tu’ parla della poetica dell’indecisione, a volte ci troviamo poco legati al nostro istinto e schiavi delle situazioni. È un invito a uscire da questo limbo […] È una canzone molto leggera e ballabile ma con un sottotesto che, se ascoltata con attenzione, si coglie facilmente”.