Efrem Morelli, capitano della nazionale paralimpica di nuoto, è stato sentito dagli inquirenti lo scorso 9 maggio, e ha confermato la versione dei fatti raccontato da Manuel Bortuzzo nella denuncia a carica dell’ex fidanzata Lulù Selassiè, conosciuta durante la sesta edizione del Grande Fratello Vip. Morelli è stato ascoltato nell’ambito dell’inchiesta per stalking a carico della finta principessa di origini etiopi, scaturita dalla denuncia dell’atleta, in quanto presente ad una delle presunte aggressioni di Lulù ai danni di Manuel.

Parla Efrem Morelli, compagno di stanza di Manuel Bortuzzo

Efrem Morelli sostiene di essere stato presente durante l’episodio verificatosi a Madeira nell’aprile del 2024, quello che avrebbe spinto Manuel Bortuzzo a denunciare. Il capitano della nazionale, in Portogallo per partecipare agli Europei di nuoto, è il compagno di camera dell’ex gieffino. “Nel pomeriggio, mentre stavamo riposando ho sentito bussare con insistenza alla porta e ho visto che era la Selassiè: sosteneva di avere avuto un permesso dal presidente per vedere Manuel", ha dichiarato nel suo verbale. Bortuzzo, però, si rifiuta di farla entrare. “La Selassiè – prosegue Morelli - ha continuato a insistere nel bussare alla porta. Sono stato io a consigliare a Manuel di farla entrare per chiarire la situazione, e anche per far sì che non disturbasse gli altri atleti. Bortuzzo ha aperto la porta per dirle che non aveva intenzione di parlare con lei e che non avevano più nulla da dirsi”.

Aggressione a Madeira, presente anche una delle sorelle della Selassiè

Morelli racconta che Lulù sarebbe riuscita a entrare in camera nonostante il rifiuto di Manuel: “Lei invece è entrata in stanza e si è posizionata all'interno del bagno. Bortuzzo ha cercato di farla uscire dalla camera. Poi li ho sentiti discutere ad alta voce e infine ho sentito il rumore degli schiaffi. Mi sono avvicinato e ho visto Manuel che si stava proteggendo il viso con le braccia ed aveva la guancia arrossata. Poi lui è riuscito a spingerla fuori dalla porta. Ma la Salassiè ha ripreso a bussare e a urlare: non sapevamo cosa fare. A quel punto Manuel ha riaperto la porta per dirle di smettere. Con lei c'era anche la sorella. Entrambe hanno cercato di entrare, ma Manuel è riuscito a bloccarle”.