Scoppia la polemica tra il presidente del consiglio comunale Davide Alfieri e il Partito Democratico di Torre Annunziata.
Dopo il forfait dei consiglieri Dem nell’elezione di Alfieri alla seconda carica istituzionale, e dopo il rifiuto di Torre Libera di incontrarsi con il Pd, è seguita l’intervista del presidente del consiglio sul giornale Metropolis in cui il leader di Torre Libera afferma di essersi pentito di aver fatto un’alleanza con il PD alle ultime elezioni comunali.
A distanza di qualche giorno, arriva la risposta del Partito Democratico attraverso un comunicato stampa.
“Le dichiarazioni del presidente del consiglio comunale, risultano sorprendenti, oltre che incaute - si legge nella nota -. Sorprendenti perché il presidente si fa carico di attribuire al Partito Democratico propositi che non sono stati mai manifestati, né a lui, né ad altri (il riferimento è ad un presunto rimpasto in giunta degli assessori Dem, ndr), rende noti pentimenti che ci lusingano, si avventura in inesatte ricostruzioni sulle modalità di confronto tra le forze politiche. Incaute perché, salvo smentite, il presidente ha deciso di intervenire nel conflitto politico, di attaccare un partito, deragliando così dai suoi compiti istituzionali (confermando un’attitudine già mostrata quando ha negato la parola al capogruppo PD durante lo svolgimento di un consiglio comunale e quando partecipa alle riunioni dei capigruppo di maggioranza)”.
Poi il Pd fa riferimento ai compiti che attengono ad un presidente del consiglio e alle conseguenze a cui si va incontro quando si fuoriesce della funzioni istituzionali.
“Il presidente ha piena cognizione dei compiti attribuiti alla funzione che esercita? Forse è utile rammentare ciò che scrivono i giudici del Consiglio di Stato (Sez. V, sentenza 26 novembre 2013, n. 5605). Essi affermano che «la funzione del presidente del consiglio comunale è di carattere istituzionale e non politica, per cui la sua revoca non può che essere causata dal cattivo esercizio di tale funzione, tale da comprometterne la neutralità, non potendo essere motivata sulla base di una valutazione fiduciaria di tipo strettamente politico (sentenza 25 novembre 1999, n. 1983) … [revoca] che non può essere causata che dal cattivo esercizio della funzione, in quanto ne sia viziata la neutralità ……e deve essere motivata perciò con esclusivo riferimento a tale parametro e non ad un rapporto di fiduciarietà politica” (sentenza 6 giugno 2002, n. 3187).
Il Partito Democratico - conclude il comunicato - non ha votato l’attuale presidente del consiglio comunale e, tuttavia, non è, allo stato, orientato a chiederne la revoca. Ritiene che egli, però, debba assolutamente astenersi dall’essere parte del conflitto politico e attenersi alle caratteristiche 'super partes' proprie della funzione che esercita evitando dichiarazioni sorprendenti ed incaute”.
(Nella foto, da sinistra il sindaco Cuccurullo e il presidente del consiglio Alfieri)