Sfiducia al sindaco Vincenzo Ascione. Dopo lo svolgimento della seduta di Consiglio comunale di stamattina, che di fatto ha visto respingere la proposta sottoscritta da 10 consiglieri comunali (solo otto di essi hanno votato a favore della sfiducia), abbiamo raccolto le dichiarazione del primo cittadino.
“Nel corso dei giorni che hanno preceduto la seduta consiliare - ha detto – sono rimasto sempre molto sereno. Non avevo nulla da farmi perdonare e, insieme alla coalizione che mi ha sostenuto, ho fatto il massimo nelle condizioni in cui mi sono trovato: scarsità di personale e di risorse economiche. L’arresto del dirigente dell’Utc mi ha provocato un grave malessere, ma devo anche dire che la sua nomina è antecedente alla mia elezione. In sostanza gli unici due dirigenti a contratto presso il Comune non sono stati nominati da me ma dal precedente sindaco. Con questo non voglio addossare la responsabilità a nessuno, ma è un dato di fatto. Mi creda, io ancora adesso non ho capito il motivo per il quale il Pd ha chiesto di sfiduciarmi”
Sindaco, questa consiliatura è oramai agli sgoccioli. Quali sono le sue intenzioni per il futuro?
“Attualmente ho una coalizione che mi sta sostenendo. Si parte da qui per poi costruire future alleanze. Al momento abbiamo progetti, esperienze e una coalizione già costituita e con quella ci andremo a confrontare. Tra le possibili alleanze future ci metto anche il Pd. Se è vero quello che stanno sostenendo i Democratici di non volere più candidare un sindaco espressione del partito, e qualora la mia coalizione volesse accettare questa sfida e indicare, insieme al Pd, un candidato sindaco diverso dal sottoscritto, non vedo il motivo per non fare un’alleanza anche con loro. Io sono disposto a fare 10 passi indietro purché si individui una personalità condivisa con i requisiti essenziali e indispensabili per ricoprire una carica così impegnativa”.
Un ottimismo quello di Ascione nei confronti del Pd che non trova riscontro nelle altre forze politiche della sua coalizione di maggioranza.
L’esempio è venuto dal lungo applauso che ha ricevuto il consigliere dell’opposizione Ciro Alfieri, partito anche dai banchi della maggioranza, dopo il suo intervento, incentrato esclusivamente contro il Partito democratico.
“Il PD locale, provinciale e regionale – ha esordito Alfieri, avversario di Ascione alle elezioni del 2017 - ha ridotto le Istituzioni in un degrado che è sotto gli occhi di tutti. Oggi voi (rivolto ai vertici del Pd) senza alcuna vergogna, senza chiedere scusa alla città per la vostra incapacità di governare, ci chiedete di votare la sfiducia al vostro programma, al vostro sindaco. Noi non voteremo a favore di questa sfiducia (Alfieri ha parlato anche in nome del consigliere Raffaele Izzo, ndr), benché calorosamente sollecitati, perché a 4 mesi dalla fine di questa consiliatura fallimentare significherebbe concretizzare l’ennesima farsa a discapito della città. Una lotta intestina all’interno del vostro partito, una vostra faida interna che volete risolvere sulle spalle di Torre Annunziata. Questo è l’ennesimo escamotage – ha concluso Alfieri - di ripulirvi e di ripresentarvi agli elettori come se non foste voi i veri colpevoli. Noi non partecipiamo a quest’ultima farsa, non consegniamo la citta per pochi mesi nelle mani di un Commissario Prefettizio. Servi vogliamo esserlo, della nostra città, dei nostri cittadini, delle Istituzioni, ma non del PD torrese”.
All’intervento di Alfieri ha replicato il capogruppo del Partito democratico Francesco Colletto: “Nel Pd non ci sono né pupi né pupari – ha affermato -. Il nostro è un partito organizzato in organismi interni dove vengono discusse le varie tematiche e alla fine si porta avanti la volontà espressa della maggioranza. Siamo l’unico partito di sistema tra maggioranza e opposizione, ciò però non vuol dire che eventuali responsabilità debbano ricadere solo ed esclusivamente su di noi, perché quando si fa parte di una coalizione non si dividono solo i meriti ma anche gli eventuali demeriti”.
Prima di Alfieri era intervenuto il consigliere Pierpaolo Telese, un altro candidato a sindaco del 2017, a cui è toccato il compito di presentare la mozione di sfiducia. “Si tratta di un atto che andava assunto – ha detto – per interrompere l’azione fallimentare di questa maggioranza e per porre le basi di una maggiore collaborazione tra la Commissione prefettizia (che sarebbe subentrata in caso di sfiducia al sindaco, ndr) e quella d’indagine nominata nell’ottobre scorso dal Prefetto. L’appello che faccio a tutti i consiglieri – ha concluso - è di votare a favore di questa mozione”.
Sono seguiti gli interventi di quasi tutti i consiglieri comunali di opposizione, mentre per la maggioranza hanno preso la parola, oltre al sindaco Ascione, i consiglieri Mariagrazia Sannino e Salvatore Solimeno.
L'ESITO DELLA VOTAZIONE:
A favore della sfiducia: Alfieri Davide, Francesco Colletto, Maria Teresa De Martino, Jessica Lucibelli, Massimo Papa, Ermando Piccirillo, Aldo Ruggiero, Pier Paolo Telese.
Astenuti: Ciro Alfieri, Raffaele Izzo.
Contrari alla sfiducia: Il sindaco Vincenzo Ascione e il presidente del Consiglio Giuseppe Raiola. Inoltre i consiglieri: Avitabile Brunone, Avitabile Michele, Maria Longobardi, Angela Nappi, Francesco Nella, Maria Oriunto, Antonio Pallonetto, Gerardo Salvi, Mariagrazia Sannino, Salvatore Solimeno.
Assenti: Mauro iovane, Germaine Popolo, Marcello Vitiello.