Tra le personalità che hanno dato lustro alla città di Torre Annunziata un posto in prima fila spetta di diritto a Francesco Manfredi, scrittore, poeta, musicista e avvocato.
Nato il 29 giugno 1885, consegue la laurea in giurisprudenza presso l’Università “Federico II” di Napoli. Divenuto affermato professionista con studio nella città partenopea, è costretto a subire abusi ed angherie da parte dei fascisti che non gli perdonano il suo animo repubblicano e più volte devastano lo studio legale per rappresaglia.
Tutto inutile, Manfredi prosegue il suo percorso di vita da uomo libero e pensatore eccelso.
Non manca, nelle sua battaglie in aule dei tribunali la difesa di persone che non possono permettersi il pagamento della parcella.
Non solo avvocato, Manfredi abbina doti di cultura e arti per affermarsi nelle composizioni e testi ancora oggi rimasti impressi nei ricordi dei nostalgici dello scorso secolo, di cui possiamo ricordare con emozione la celeberrima “Acqua di Runatella” dedicata alla bella acquaiola torrese del tempo che fu.
Altro cimelio da segnalare, l’inno musicale del glorioso Savoia datato 1933, dedicato alla squadra di calcio di Torre Annunziata che appena otto anni prima aveva sfiorato lo scudetto nelle storiche finali contro il Genoa dei campioni nazionali.
La sua scomparsa, avvenuta il 4 luglio 1936 causata da una polmonite, destò dolore e mestizia in tutta la popolazione che aveva avuto modo di apprezzare la figura retta e morale di Francesco Manfredi.