«Finalmente ho ricostruito il mosaico della vita di mio padre. Grazie al coraggio e alla giovane fierezza di mia madre». Fabiola Staiano, figlia dell'imprenditore edile Luigi, ucciso dalla camorra a Torre Annunziata il 4 luglio 1986 per aver denunciato le richieste di pizzo avanzate dai clan, è la protagonista del libro di Raffaele Sardo, giornalista de La Repubblica, "La sedia vuota - Storie di vittime innocenti della criminalità".
Il volume sarà presentato giovedì 17 gennaio, alle ore 17.30, presso la Sala delle Armi di Palazzo Criscuolo a Torre Annunziata. Parteciperanno, oltre all'autore e a Fabiola Staiano, il sindaco della città oplontina, Vincenzo Ascione, il presidente del Tribunale di Torre Annunziata, Ernesto Aghina, il referente cittadino di Libera, Don Ciro Cozzolino, il presidente della fonadazione Polis, Don Tonino Palmese, Geppino Fiorenza, l'ex magistrato Michele Del Gaudio e i rappresentanti delle forze dell'ordine sul territorio.
Con il suo racconto, attraverso il quale Sardo ricostruisce la figura dell'imprenditore, Fabiola ricorda il sacrificio del genitore per l'affermazione della legalità. Quel padre che lei ha visto morire da piccola, un'assenza con la quale ha dovuto convivere, mitigata dall'amorevole presenza della madre, la compianta professoressa Angela Villani, che ha rappresentato negli anni il punto di riferimento per la figlia. E' Fabiola a continuare l'impegno intrapreso da Luigi e dalla stessa Angela, sempre al fianco delle battaglie per la giustizia e la legalità. Una eredità pesante di cui Fabiola ha accettato di farsi portavoce, continuando a diffondere messaggi di speranza e di lotta affinché non si dimentichi quanto accaduto. Perché continui a vivere nella memoria collettiva come monito da tramandare soprattutto ai giovani di questa terra tanto bella quanto maledetta.
Nel libro c'è anche una poesia scritta da Fabiola. "Era mio padre" è un pensiero che racchiude in sé le emozioni e l'orgoglio per aver avuto un padre la cui statura umana e morale non ha «bisogno di vecchie foto e lapidi e targhe e medaglie» per essere ricordato. «Mi basta la carezza tenera e fugace che qualche tuo vecchio operaio ancora mi fa sulla testa, come se avessi sempre tre anni. Guardo gli occhi di mia madre e vedo la tua fierezza, il tuo coraggio, la tua libertà. E allora incontro la tua vita». Questo «era mio padre. Era Luigi Staiano».
La storia di Luigi Staiano è una delle tante menzionate nel libro di Sardo, in cui si intrecciano vicende e ricordi di chi ha lottato contro le Mafie. Un'opera che nel dicembre scorso è stata presentata anche in Regione Campania con la partecipazione, tra gli altri, di Franco Roberti, ex Procuratore Nazionale Antimafia ed attuale assessore alla Sicurezza della giunta regionale della Campania guidata dal presidente Vincenzo De Luca.
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