Il café-chantant, la sciantosa, Elvira Donnarumma. Sovrapposizioni artistiche richiamano un’epopea gloriosa che ha lasciato una traccia indelebile nella storia della canzone napoletana.
Serena Autieri, ieri sera al teatro Politeama di Torre Annunziata, ha sontuosamente fatto rivivere l’atmosfera di inizio ‘900 quando i caffè, le birrerie, i ritrovi diventarono la location preferita per contaminare le melodie tradizionali ottocentesche con sonorità moderne che accorciavano le distanze dal pubblico, coinvolto come mai in passato nelle esibizioni degli artisti. “La sciantosa - ho scelto un nome eccentrico” è un eccellente spettacolo scritto Vincenzo Incenzo per la regia di Gino Landi.
E’ stato decisamente l’appuntamento dal tasso artistico più elevato della rassegna organizzata in questa stagione dal comune oplontino in collaborazione con il Teatro Pubblico Campano. L’autore sostiene che Serena Autieri “legge Elvira Donnarumma in controluce, sdoganandone la fisicità, recuperata attraverso il gesto e la parola, in uno spettacolo senza rete, sola sulla scena, attraversata ogni tanto dalla cometa elegante di un mimo a cadenzare il flusso narrativo. Fuori e dentro, dentro e fuori, Serena gioca con il suo personaggio, lo presenta, lo incarna, lo lascia, lo riprende. La realtà feconda la finzione e viceversa, in un gioco delle parti vertiginoso ed esilarante”. Tutto vero.
Il One Women Show di Serena Autieri rappresenta davvero una cifra notevole nell’attuale panorama teatrale nazionale. Un’artista eclettica come poche, dalla voce e presenza scenica straordinarie. Oggi, nei teatri e in TV, talenti geniali così sono quasi latitanti.