21 gennaio 1946 – 21 gennaio 2016. Torre Annunziata ricorda “lo scoppio dei carri”. Settant'anni fa si verificò una delle più grandi tragedie che la città oplontina abbia mai conosciuto: 54 vittime, 450 feriti gravi, tantissimi feriti lievi e tremila senzatetto. Questo il bilancio di quel maledetto 21 gennaio 1946, una data che resterà scolpita indelebilmente nella memoria dei cittadini torresi di allora e di oggi. Si trattò di una vera e propria catastrofe abbattutasi sul popolo torrese, già fortemente provato dall’eruzione del Vesuvio del 1944 e dalla guerra. Fame e miseria caratterizzavano la vita di quegli anni. Come se non bastasse, di lì a poco, un'altra immane tragedia.
A seguito del secondo conflitto mondiale, le truppe alleate andavano smantellando i loro arsenali. Gli inglesi e gli americani di stanza a Torre Annunziata trasportarono il materiale bellico residuo con 27 carri merci nella stazione marittima, nei pressi dello scalo ferroviario del porto. Bombe, proiettili, tritolo, munizioni, residuati di guerra inesplosi furono accatastati sulla banchina merci della stazione marittima nell’attesa di essere caricati sui barconi, per poi farli esplodere in mare. Qualcosa, però, non andò per il verso giusto. Già tre giorni prima di quel 21 gennaio, infatti, vi era stato uno scoppio accidentale di proiettili che aveva causato la morte di tre prigionieri tedeschi. Nonostante il reclamo delle autorità italiane, nulla fu fatto per evitare successive esplosioni. E così, settantadue ore dopo si consuma la tragedia: quindici vagoni carichi di munizioni esplodono intorno alle sei del pomeriggio. Pochi minuti e un’altra detonazione. Ma il peggio deve ancora arrivare: una terza tremenda deflagrazione. Il panico comincia a diffondersi e la gente si riversa per le strade cercando un riparo. Iniziano a contarsi i primi feriti e, purtroppo, anche i morti. Centinaia di edifici lesionati e sventrati, la maggior parte delle abitazioni rese inagibili, interi quartieri distrutti. Arrivano i primi soccorsi ad opera della Croce Rossa, del comune di Napoli e delle autoambulanze alleate.
Il 27 gennaio, a sei giorni dalla tragedia, l’allora Presidente del Consiglio, Alcide De Gasperi, giunge in visita a Torre Annunziata, nei luoghi della catastrofe, esprimendo il suo dolore e quello dell’intero popolo italiano per quelle 54 vittime, i cui nomi sono impressi in una lapide, collocata sulla facciata della Basilica di piazza Giovanni XXIII e scoperta l'1 maggio del 1946 dagli operai torresi.
Per commerorare la ricorrenza, il Centro Studi Storici "Nicolò d'Alagno", in collaborazione con la sezione oplontina dell'ANPI (Associaizone Nazionale Partigiani Italiani) "Maria Penna e Rocco Caraviello", e con il patrocinio morale del Comune di Torre Annunziata, ha promosso una giornata dedicata a quel dramma collettivo.
Giovedì 21 gennaio prossimo, alle ore 18.15, nella Basilica dedicata a Maria SS. della Neve, mons. Raffaele Russo celebrerà una messa in suffragio delle vittime dello scoppio. Al termine, sarà posta una corona di alloro da parte dell'Amministrazione comunale ai piedi della lapide, con la benedizione di mons. Russo.
Alle ore 19.30, nella Cappella della Reale Arciconfraternità del Suffragio delle Anime, attigua alla Basilica, sarà proiettato il docufilm "21gennaio 1946 - 21 gennaio 2016. Il giorno della memoria. Voci e immagini di un disastro annunciato" realizzaro da Vincenzo Marasco, presidente del C.S.S. "d'Alagno".