Si è chiuso ieri il processo di primo grado per Pellegrino Reibaldi, il professore di matematica in pensione di 82 anni che confessò l'omicidio di Maria Baran, 67 anni, la badante ucraina della sorella, convinto che la stessa non prestasse le dovute attenzioni alla congiunta.
Il delitto si consumò nel primo pomeriggio del 15 dicembre 2021 dopo un pranzo in famiglia, nell'abitazione di via Gambardella a Torre Annunziata. La Corte d'Assise di Napoli ha accolto la richiesta del pm Andreana Ambrosino, condannando l'anziano professore a 14 anni di reclusione, con il riconoscimento della seminfermità mentale.
Su richiesta dell'avvocato Renato D'Antuono, i giudici hanno disposto una perizia medica eseguita dal dottor Scarallo, che ha certificato la seminfermità per l'anziano insegnante in pensione.
Finito in carcere dopo la confessione ai carabinieri, Reibaldi a febbraio dello scorso anno fu trasferito in una struttura sanitaria specializzata per la cura di patologie geriatriche. L'omicidio avvenne al culmine di una discussione con la sessantasettenne ucraina. Reibaldi - hanno ricostruito i carabinieri della Compagnia di Torre Annunziata, coordinati dalla pm Andreana Ambrosino - prese una pistola regolarmente detenuta in forza di un porto d'armi ad uso sportivo ed esplose quattro colpi che finirono la donna. Fu lo stesso Reibaldi a confessare agli inquirenti il delitto, spiegando che con la vittima erano frequenti le discussioni in merito in particolare al trattamento che la badante riservava alla sorella che presentava difficoltà di deambulazione.