A cura della Redazione

E' un vero e proprio terremoto giudiziario quello che si è abbattutto sull'ufficio del giudice di pace di Torre Annunziata. Ventisette persone sono indagate dalla Procura di Roma per truffa aggravata, falso e altro. In particolare, l'inchiesta si concentra su falsi sinistri stradali e su presunte ipotesi di "accordi" tra avvocati e giudice di pace stessi al fine di garantire il buon esito di una causa.

Coinvolti, infatti, tre giudici di pace, periti assicurativi e diversi avvocati del Foro oplontino. Tra questi, due di Torre Annunziata. Ventidue le persone arrestate. Gran parte degli indagati risiedono tra la città oplontina, Castellammare di Stabia, Pompei e Scafati.

L'ordinanza di misura cautelare disposta dal Gip di Roma è stata eseguita dal Gruppo delle Fiamme Gialle di Torre Annunziata. L'operazione è stata denominata "Renegade".

Stando alle indagini, sarabbe stato messo in piedi un «radicato sistema di condotte corruttive che vede implicati soprattutto magistrati onorari e professionisti dell'area oplontina», recita una nota della Guardia di Finanza.

In particolare, sarebbe emerso un quadro indiziario che «evidenzia una sistematicità di condotte di corruzione in atti giudiziari perpetrate da diversi giudici di pace, numerosi avvocati e svariati consulenti tecnici (tra questi, oltre ai periti, ci sarebbero anche medici, oltre a due carabinieri, ndr) con riferimento a contenziosi civili riguardanti sinistri stradali, in talune circostanze caratterizzati da profili di falsità», conclude il comunicato della Guardia di Finanza.

I finanzieri stanno effettuando anche perquisizioni nei confronti di diversi indagati, alcune delle quali disposte dalla Procura oplontina.

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