“Falsi ciechi” incassavano indebitamente la pensione dall'Inps. Per 17 persone (su 18 a processo) il pm Emilio Prisco ha chiesto la condanna a 2 anni e mezzo ciascuno. Sono tutte accusate di truffa all’Inps per aver percepito tra il 2012 ed il 2013 assegni di invalidità spettanti ai ciechi assoluti: solo uno tra gli imputati risulterebbe veramente ipovedente.
Con le richieste di condanna, giunge quasi a chiusura il processo contro i cosiddetti falsi ciechi. Secondo l'accusa, avrebbero incassato indennità di accompagnamento dai 52.808 ai 73.732 euro ciascuno per un totale di oltre 1,7 milioni di euro perchè risultavano ciechi assoluti, con la complicità di alcuni pubblici ufficiali, ma in realtà erano in grado di correre con il cane o attraversare la strada senza problemi. A scoprire i falsi ciechi, grazie anche alle riprese delle telecamere, erano stati Carabinieri e Guardia di finanza di Napoli, che incastrarono 21 persone raggiunte all'epoca dei fatti (settembre 2013) da un provvedimento di divieto di dimora per il reato di truffa aggravata e continuata ai danni dell’Inps.
L’indagine, coordinata dalla Procura di Torre Annunziata, è partita a gennaio 2012 e ha coinvolto i comuni di Pompei, Boscoreale, Poggiomarino, Torre Annunziata, Striano, Torre del Greco, Vico Equense, Piano di Sorrento, Massa Lubrense, Sant’Agnello e Castellammare di Stabia. Bisognava verificare un elenco di persone che incassavano la pensione perché non vedenti. I finanzieri hanno smascherato i presunti falsi ciechi, che avevano ingannato anche la commissione sanitaria. Con i provvedimenti, finirono sotto sequestrato beni per 1,2 milioni di euro tra conti correnti bancari e postali, dossier titoli, polizze assicurative, terreni, appartamenti e automobili.
Le indagini hanno fatto emergere come, invece, gli imputati fossero vedenti. Ad esempio, i carabinieri bussavano alla porta dei sospetti, travestiti con le classiche tute della Gori. Mostravano la bolletta dell’acqua. I falsi ciechi stringevano mani, firmavano carte, preparavano il caffè. Uno di loro era davanti alla tv a guardare alcuni programmi, una donna va sempre in giro con gli occhiali scuri. Si affacciava dal balcone e guardava in alto. Si lamentava per il bucato steso da chi stava al piano di sopra. “Una volta – raccontò il carabiniere – la trovammo a prendere il sole su una panchina del lungomare. Un’altra, invece, a fare shopping per il centro col marito. Erano tutti e due dal fornaio. Lei non entrò, ma da fuori guardava la vetrina e indicava le rosette da comprare”. Alla prossima udienza, parleranno gli avvocati difensori degli imputati che, assicurano, sono tutti non vedenti.
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