Nessun sopravvissuto nel crollo della palazzina di Rampa Nunziante. Otto persone coinvolte, otto morti. Il duro lavoro dei vigili del fuoco e dei volontari, impegnati per 24 ore a scavare con le mani la montagna di detriti, non è stato premiato con la salvezza di vite umane.
Sui loro volti c’è tanta stanchezza mista a delusione. Ce l’hanno messa tutta, ma sanno bene che impegno e abnegazione da soli non bastano. Ci vuole anche tanta fortuna e un destino amico.
«Abbiamo dato il massimo di noi stessi – ha affermato il comandante dei vigili del fuoco al sindaco Vincenzo Ascione prima di commiatarsi – la vostra tragedia è anche la nostra. Noi ora andiamo via, ma sappiamo che i giorni che seguiranno saranno per voi molto difficili. Per questo siamo vicini alla vostra comunità e vi auguriamo buon lavoro».
Ascione ha ringraziato, poi si è diretto con l’unità di crisi negli uffici comunali di via Schiti per coordinare il dopo tragedia.
Intanto il procuratore aggiunto Pierpaolo Filippelli e il sostituto Andreana Ambrosino hanno disposto il sequestro dell’intero fabbricato e chiesto la messa in sicurezza dell’area. Nei giorni successivi saranno ascoltati quanti avrebbero avuto una parte attiva in questa dolorosa vicenda. Al momento la Procura di Torre Annunziata ha già aperto un fascicolo d'inchiesta per disastro colposo come ipotesi di reato,.
Per quanto riguarda gli esami autoptici delle otto salme, molto probabilmente saranno effettuati nei primi giorni della prossima settimana, solo dopo i corpi saranno restituiti alle rispettive famiglie per i funerali.
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