Dopo un’accorta e prolungata attività di intelligence del Nucleo di Polizia Giudiziaria della Guardia Costiera di Castellammare di Stabia, guidata dal comandante Guglielmo Cassone, unitamente al personale dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Torre Annunziata, diretto dal T. V. Alberto Comuzzi, è scattata una vasta operazione a tutela della filiera della pesca.
Sequestrati circa 20 kg di datteri di mare, il cui valore sul mercato nero poteva aggirarsi in circa 2 mila euro, 250 ricci di mare, 1,4 tonnellate di prodotti ittici per un valore stimato di circa 4 mila euro.
I militari della Capitaneria di Porto stabiese hanno condotto una complessa operazione presso una delle più note ed importanti pescherie del Comune di Torre Annunziata. Attenzionati in particolar modo il commercio dei molluschi bivalvi proprio in vista delle future festività natalizie e le rivendite all'ingrosso e al dettaglio di prodotti freschi e congelati.
L’accertamento, effettuato nella mattinata di venerdì 9 dicembre, durato diverse ore, ha portato alla luce una situazione particolarmente allarmante, in quanto è emerso che diversi quintali di prodotti ittici erano privi dei requisiti minimi di tracciabilità e di conservazione del prodotto, ovvero l’esercente era pronto ad immettere sul mercato natalizio un ingente quantitativo di prodotto ittico di cui egli stesso disconosceva la provenienza e la conservazione, rischiando di creare seri danni alla salute di quegli ignari consumatori che lo avrebbero di lì a poco acquistato.
L’amministratore unico della pescheria, R. G. di 51 anni, è stato deferito alla locale Autorità Giudiziaria per una serie di reati tra cui spicca la detenzione di alimenti in cattivo stato di conservazione, la frode nell’esercizio del commercio, oltre a quelli previsti dalle recenti novità normative introdotte in materia dalla legge 154/2016 che hanno inasprito le sanzioni a carico dei colpevoli.
«Gli abituali o occasionali “consumatori” di datteri marini dovrebbero essere coscienti della gravità della loro azione - si legge in una nota della Guardia Costiera stabiese - e del fatto che oltre a pagare prezzi incredibilmente elevati i datteri (probabilmente oltre i 100 euro al kg), si corrono pericoli di pesanti sanzioni e si concorre a distruggere il nostro ambiente».
(foto di repertorio)
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