Questa volta è andata male. La solita, consolidata truffa ai danni di persone anziane con lo stratagemma dell’urgente soccorso finanziario per un congiunto non è riuscita.
Marco (nome di fantasia) è un pensionato di 85 anni che abita a Torre Annunziata. Si è recato nella sua banca ad effettuare un prelievo. Ci ritorna, però, anche nel pomeriggio e chiede di prelevare tutta la somma disponibile sul suo conto corrente. Una richiesta inusuale che induce il cassiere a chiedere spiegazioni anche in virtù delle norme in vigore in materia di antiriciclaggio.
Marco afferma che suo figlio è in difficoltà finanziarie e il danaro lo deve consegnare con urgenza a persone che lo hanno intercettato pochi minuti prima sotto casa presentandosi come creditori dello stesso figlio e comunicandogli il suo stato d’insolvenza.
Nella concitazione del momento e con un pretesto (il loro apparecchio scarico), i truffatori si impossessano anche del cellulare dell’anziano chiedendo di fare una telefonata. Un gesto per impedire a Marco di contattare chiunque mentre si reca in banca.
Il cassiere, però, non consente il prelievo e mette in moto la procedura prevista in questi casi con l’interessamento delle forze dell’ordine. Arrivano i carabinieri che, dopo aver ascoltato il racconto del pensionato, attivano immediatamente le relative indagini.
Gli uomini in divisa, ovviamente, provocano anche il dileguarsi dei truffatori che attendevano Marco nei pressi dell’istituto di credito.
Abbiamo inteso raccontare questa vicenda per contribuire a prendere coscienza di un fenomeno di criminalità molto diffuso che, non a caso, colpisce persone avanti negli anni, ma che può essere sventato se gli “attori” di queste storie recitano fino in fondo la loro parte. Bisogna assolutamente, in questi casi, contattare le forze dell'ordine.
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