«Tutte le istituzioni coinvolte sono a lavoro per far rientrare il pericolo e ridurre progressivamente l’impatto del fuoco che ha già interessato oltre quindici ettari di vegetazione».
Lo afferma in un post su Facebook il presidente del Parco Nazionale del Vesuvio, Agostino Casillo, ricostruendo quanto accaduto nell'area colpita da ormai due giorni da un vasto incendio, che stenta ad essere domato.
Casillo fa il punto della situazione. «Gli interventi di contrasto dei primi focolai sono stati avviati già nei giorni scorsi, sia con mezzi di terra che aerei. Nella serata del 19 luglio, tali fenomeni erano ancora attivi ma monitorati dagli operatori del Corpo Forestale dello Stato e della Sma Campania. L’Ente Parco è stato costantemente in contatto con la centrale operativa allestita dal Corpo Forestale dello Stato. Mercoledì mattina, tra le 10 e le 12, sono stati avvistati fino a quattro nuovi focolai localizzati nel territorio del comune di Terzigno che, anche per effetto delle alte temperature e del forte vento presente per buona parte della giornata, hanno aggravato la situazione, estendendo le fiamme in un area compresa tra il confine di San Giuseppe Vesuviano e quello di Boscoreale. I reparti anticendio già presenti sul posto ed i mezzi aerei sono stati quindi affiancati da tre Canadair ed elicotteri speciali - continua - con cui sono stati incrementati gli interventi di spegnimento. Unità della Sma Campania hanno attuato invece operazioni a terra per arginare l’incendio che si era avvicinato fino al largo ove è ubicato il campo sportivo di Terzigno. Le operazioni dei mezzi aerei si sono succedute senza sosta fino al tramonto di mercoledì sera (20 luglio, ndr), quando hanno dovuto interrompersi per garantire la sicurezza del personale impiegato. A partire dalle 22:00, si è riunito il coordinamento operativo presso il Comune di Terzigno per pianificare le azioni successive. Da questa mattina (21 luglio, ndr) alle ore 7:00 è di nuovo attivo il dispositivo di intervento che coinvolge, oltre i mezzi aerei, anche numerose unità di terra che stanno lavorando per delimitare e ridurre la portata dell’incendio. Il fenomeno è stato ridotto in termini di potenza di fuoco, ma permangono focolai nella parte alta del Somma su cui si sta agendo con tutti i mezzi disponibili».
Il presidente parla di un incendio «di proporzioni rilevanti che sta richiedendo uno sforzo eccezionale da parte di tutte le istituzioni coinvolte. Il primo obiettivo è stato quello di mettere in sicurezza le aree urbane, tale da scongiurare il rischio incolumità dei cittadini. Sono in contatto permanente con la Regione e con il generale Sergio Costa del Corpo Forestale dello Stato, oltre che con il sindaco di Terzigno, Francesco Ranieri, e il presidente Raffaele Scognamiglio di Sma Campania, con cui abbiamo monitorato gli interventi. Lo Stato sta mettendo in campo tutte le forze disponibili per contrastare questo vile attacco alla nostra terra, per questo a tutti gli operatori in campo va il mio più sentito ringraziamento per quanto stanno facendo oramai da oltre due giorni senza sosta».
Ipotesi dolosa. Al riguardo, Casillo sembra esserne quasi convinto. «Purtroppo - continua -, ora dopo ora, emerge un quadro molto grave che farebbe pensare ad un’azione dolosa messa in atto da anonimi per colpire in maniera criminale il nostro territorio. Uno scenario che deve essere ancora confermato e a cui dedicherò tutte le mie energie una volta domato definitivamente l’incendio e messo in sicurezza l’area protetta. Il rischio incendio, particolarmente elevato nei mesi estivi, è una priorità di cui mi sono occupato fin dall’insediamento, circa due mesi fa. E' stata prevista anche una campagna di sensibilizzazione in tal senso che coinvolge i 13 Comuni del Parco e i cittadini che vi abitano. Proprio ieri, infatti, è stata lanciata la App che permette a tutti i cittadini che dovessero avvistare un incendio di comunicarlo rapidamente alla centrale operativa, al fine di verificare l’entità del fenomeno e di far scattare il dispositivo antincendio. Purtroppo, il lavoro che abbiamo avviato da poche settimane, dopo anni di scarsa manutenzione, nulla ha potuto contro l’azione criminale di chi ha appiccato il fuoco. Questi individui sono nemici del Somma-Vesuvio perché si sono macchiati di un crimine che ha sfregiato in maniera profonda la nostra terra. Contro di loro - conclude Casillo - auspico massima severità da parte degli organismi competenti, ma chiedo però da subito più impegno in termini di uomini e mezzi per presidiare il territorio e stanare i malintenzionati prima che agiscano».
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