«Ho letto dai giornali queste notizie che mi vedono coinvolto, in vicende a me assolutamente estranee. Sono un calciatore e non ho mai neanche pensato di truccare una partita. Voglio solo precisare che nelle due partite di cui parlano i mass media (Modena-Avellino e Avellino-Reggina) ero infortunato e non ho neanche giocato. Ho piena fiducia nella magistratura e sono sicuro di riuscire a chiarire la mia posizione».
Lo scrive sulla sua pagina Facebook Armando Izzo, il difensore napoletano del Genoa e della Nazionale coinvolto in una inchiesta sul calcioscommesse condotta dalla DDA di Napoli e relativa a due gare dell'Avellino in serie B nella stagione 2013-2014 (per l'appunto, contro il Modena e la Reggina).
Le indagini riguardano il presunto coinvolgimento di Izzo che avrebbe fatto, secondo gli inquirenti, da "contatto" per il clan Vanella Grassi, attivo a Sercondigliano, per coinvolgere altri soggetti nel business illegale.
Dieci sono stati gli arresti eseguiti dai carabinieri tra persone ritenute affiliate al sodalizio criminale.
Izzo (non raggiunto dalla misura cautelare) risulta indagato insieme ad altri due calciatori che all'epoca militavano nella formazione irpina.
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