E' Armando Izzo, difensore del Genoa e della Nazionale allenata da Antonio Conte, uno dei calciatori indagati (ma non raggiunto da misura cautelare) nell'ambito di una inchiesta della DDA di Napoili su presunte partite truccate nel campionato di serie B 2013-2014.
Insieme a lui, sono indagati anche il centrocampista dell'Acireale, Francesco Millesi, già in forza all'Avellino, e l'ex calciatore Luca Pini.
Colmplessivamente sono dieci gli arresti (sette in carcere e tre ai domiliari) disposti dal Gip del Tribunale di Napoli, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, ed esguiti dai carabinieri. In manette presunti esponenti del sodalizio criminale facente capo a Umberto Accurso, baby boss arrestato lo scorso 11 maggio.
Per gli inquirenti, il clan "Vanella Grassi" di Secondigliano avrebbe "alterato" il risultato di due partite dell'Avellino (contro il Modena e la Reggina, rispettivamente giocate nel marzo e nel maggio 2014) per favorire un giro di scommesse illecite.
Izzo, impegnato fino ad ora nello stage pre Europei a Coverciano, avrebbe svolto il ruolo di "contatto" per attirare altri soggetti nel "giro" i quali avrebbero messo poi a disposzione ingenti somme di denaro per corrompoere i calciatori e "pilotare" in tal modo l'esito della gara.
Per i tre calciatori si configurerebbe il reato di partecipazione esterna ad associazione mafiosa.
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